Il ritorno di Mary Poppins (2018): il confronto impossibile

by Aaron
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Il ritorno di Mary Poppins è un film del 2018 diretto da Rob Marshall, che adatta il secondo romanzo della scrittrice P. L. Travers sull’omonimo personaggio ed è quindi un sequel anche del film Mary Poppins del 1964. Nel cast sono presenti Emily Blunt, Lin-Manuel Miranda, Ben Whishaw, Emily Mortimer, Meryl Streep e Colin Firth.

La trama di Il ritorno di Mary Poppins

Sono passati 20 anni da quando Mary Poppins se ne è andata e i piccoli Banks sono cresciuti. Michael ha tre figli e sua sorella Jane lo aiuta in casa. Quando però le cose sembrano mettersi male ecco che la magica tata riappare all’orizzonte.

Il film

Siamo stanchi di sequel e revival? Ni. Ci danno sicuramente molto fastidio perchè vanno spesso a toccare dei titoli della nostra infanzia a cui siamo molto affezionati. Ogni volta che gli studios fanno un’operazione di questo tipo devono pensarci molto bene, ma va anche detto che il guadagno è quasi sempre assicurato. Commenti e polemiche si sprecano, ma poi tutti in massa a vedere l’ennesima proposta al cinema.

Pensare ad un sequel di Mary Poppins è come pensare a quello de La Passione di Cristo (ehi, gira voce che lo vogliano fare davvero!) da quanto è sacro il materiale di base. Forse non tutti sanno però che le vicende della bambinaia Mary Poppins si svolgono nell’arco di 8 romanzi scritti da P. L. Travers (la cui storia era in parte raccontata nel film Saving Mr. Banks). Il primo film adatta il primo romanzo, mentre Il ritorno di Mary Poppins si rifà proprio al secondo romanzo, che si chiama appunto Mary Poppins ritorna. In questi casi è davvero sottile la linea che ci permette di distinguere tra sequel, revival o semplicemente adattamento di un romanzo. Insomma se oggi adattassero il secondo romanzo di Queste oscure materie (il primo, La bussola d’oro, era uscito al cinema nel 2007) nessuno si strapperebbe i capelli. Ma non è Mary Poppins…

Note positive

Il ritorno di Mary Poppins fortunatamente guarda con umiltà al film del 1964 e cerca in tutti i modi di replicarne la magia. C’è da dire che è stata fatta un’ottima scelta di casting, a partire dalla protagonista Emily Blunt. A lei sicuramente l’arduo compito di non ridursi a fotocopia di un’attrice come Julie Andrews, ma allo stesso tempo di riproporci in modo credibile un personaggio che è nei nostri cuori da decenni. Operazione riuscitissima. Tra tutti spicca comunque Lin-Manuel Miranda che di fatto (nonostante faccia un altro mestiere) occupa il posto di spalla lasciato da Dick Van Dyke. Miranda è molto carismatico e riesce a non far rimpiangere (troppo) le prodezze del nostro spazzacamino preferito. Del resto del cast da notare la presenza di Meryl Streep nei panni della strana cugina di Mary, di David Warner nei panni dell’ammiraglio Bloom e di Colin Firth, il cattivo Wilkins. Ci sono poi i camei di Dick Van Dyke e Angela Lansbury che vi lasciamo scoprire nel film.

il ritorno di mary poppins

Colpiscono poi le ambientazioni che riescono a ricreare perfettamente le atmosfere del primo film, così come gli splendidi costumi di Sandy Powell (che ha buone possibilità di vincere agli Oscar). Tutte le canzoni del film (doppiate) sono orecchiabili e almeno un paio sono di impatto (in special modo A Cover Is Not a Book, che è anche l’unica a discostarsi leggermente dallo stile del film originale).

Impossibile comunque non emozionarsi all’arrivo di Mary Poppins o all’apparizione di Dick Van Dyke.

Quello che davvero colpisce è la capacità che ha il film di restituirci quella magia, quei tempi dei classici di una volta, che nel cinema di oggi è quasi impossibile ritrovare.

Note negative

Come per il lavoro fatto su Star Wars – Il risveglio della forza, la Disney fa storcere il naso per la sua assurda idea che l’unico modo per far digerire un sequel-reboot è riproporci la stessa struttura. Il ritorno di Mary Poppins infatti ripropone la stessa formula del film originale: la tata magica, i balzi in mondi animati immaginari, l’amico di Mary che è un tipo un po’ strano con tanti colleghi pronti ad intervenire (c’è anche un ballo come quello degli spazzacamini), la stramba cugina di Mary che è simile allo zio Albert del primo film, la banca cattiva, la mancanza di comunicazione nel rapporto padre-figli. Insomma, un pochino di originalità nella trama non avrebbe certo guastato.

il ritorno di mary poppins

C’è di più perchè i pochi tocchi di originalità che sono stati inseriti stonano con lo stile del film: penso al cambio di aspetto di Mary al Royal Doulton Music Hall e alla scena finale del Big Ben. C’è poi quella bruttissima e inutile scena nella vasca da bagno…

Il confronto impossibile

Se andiamo a vedere Il ritorno di Mary Poppins con l’idea di confrontarlo all’originale è una partita persa. Si tratta di un confronto che non regge per troppe motivazioni: altra epoca, legame con i ricordi d’infanzia, nostalgia, quantità di volte che l’abbiamo visto, oltre 50 anni di età che l’hanno reso un classico, …

Impossibile confrontare le canzoni (quelle del primo film ormai le conosciamo a memoria), impossibile confrontare gli interpreti e tutto il resto. La Disney ci ripropone apposta la stessa struttura per attivare l’effetto di somiglianza e farci credere di essere di fronte a qualcosa di famigliare.

Ma evitate di partire prevenuti e godetevi questa nuovo adattamento delle avventure di Mary Poppins. Ne rimarrete sicuramente colpiti e uscirete dalla sala più leggeri e felici.

Consigliato a: chi vuole ritornare bambino

Trailer

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Mary Poppins, Pomi d’ottone e manici di scopa

Cosa dice la critica:

Il ritorno di Mary Poppins (2018): il confronto impossibile 4 7,3/10
Il ritorno di Mary Poppins (2018): il confronto impossibile 5 78%

Totale
7.6/10
7.6/10
  • Trama - 7.1/10
    7.1/10
  • Realizzazione - 7.8/10
    7.8/10
  • Impatto - 8/10
    8/10

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