Il Signore degli Anelli: come ha segnato la storia del cinema

by Lorenzo S
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Ancora oggi, a distanza di quasi vent’anni dall’uscita de Il ritorno del re, possiamo vedere i notevoli effetti che la trilogia de Il Signore degli Anelli – che tra luglio e agosto abbiamo visto proiettata nuovamente nei cinema in formato 4K – ha lasciato all’industria cinematografica. Già dalla sua uscita, si trattò di un unicum nella storia della settima arte: tre film colossali usciti a un anno di distanza l’uno dall’altro, girati back-to-back, per un totale di oltre due anni di riprese.

Il Signore degli Anelli: 20 anni di successo

Il successo fu immediato, già a partire da La compagnia dell’anello (2001). L’apprezzamento arrivò sia da parte dei fan dell’opera letteraria di Tolkien sia da coloro che invece non avevano mai letto il mastodontico romanzo e fu tale che vennero addirittura organizzati pellegrinaggi nella Nuova Zelanda, location utilizzata per ricreare la Terra di Mezzo, facendo tremare la produzione per la possibile fuga di spoiler. Oggi la storia di Frodo e del suo viaggio per distruggere l’Unico Anello la conosciamo tutti, ma allora l’attesa di sapere come si sarebbe evoluta la storia non fece che accrescere l’importanza del fenomeno. Un fenomeno così grande che la Nuova Zelanda ha lottato per farlo suo (rivendicazione motivata anche dalle origini neozelandesi del regista Peter Jackson), arrivando ad inserire la trilogia all’interno del proprio patrimonio culturale.

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Non è che un primo sintomo dell’importanza che la trilogia fantasy dei primi anni duemila ha avuto e ha tuttora. Fino all’uscita del terzo e ultimo capitolo (e anche dopo) il successo di questa saga ha continuato a crescere, merito anche dell’exploit arrivato con la cerimonia degli Oscar nel 2004: Il ritorno del re vince undici statuette, record fino ad allora detenuto solo da Ben-Hur e Titanic. Tuttavia non bastano le vittorie agli Oscar per far entrare un film – o in questo caso una trilogia – nella storia del cinema. A decretare l’importanza de Il Signore degli Anelli è infatti l’impatto che ha avuto sul pubblico e sull’industria, nonché sul modo di intendere il fantasy e, più in generale, la costruzione dell’epicità in una saga.

Basti vedere il modo in cui l’opera di Peter Jackson ha influenzato l’altra grande saga fantasy del duemila, Harry Potter

Si tratta dell’unica opera fantasy che possa eguagliare il successo de Il Signore degli Anelli e si rifà in gran parte proprio al mondo delineato da Tolkien e portato sullo schermo da Jackson. Ci sono elementi che ritornano in entrambi le opere: è innegabile la vicinanza tra Gandalf e Albus Silente, tra le creature fantastiche che popolano la Terra di Mezzo e quelle che abitano il mondo magico di Harry Potter, così come appare pertinente il parallelismo tra l’Anello del Potere di Sauron e gli Horcrux di Voldemort.

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Anche sul piano cinematografico, la saga di Harry Potter riflette l’eredità de Il Signore degli Anelli: l’ultimo capitolo, I Doni della Morte – Parte 2, che vede la resa dei conti tra il bene e il male, trasforma la saga di Harry Potter in un film di guerra, rifacendosi al modello della trilogia di Jackson, che ha tra i suoi meriti principali proprio l’aver saputo unire il fantasy all’epicità di grandiose e spettacolari battaglie.

Sul lato della serialità televisiva, invece, abbiamo avuto Il Trono di Spade

il cui confronto con la saga di Jackson, già di suo inevitabile, è stato rafforzato dalla produzione stessa. La grande battaglia contro gli Estranei che copre un intero episodio dell’ultima stagione è stato paragonato dai suoi stessi autori alla battaglia del Fosso di Helm, al centro dell’ultima parte de Le due torri. L’accoglienza dei fan ha però sottolineato l’evidente superiorità della battaglia del film di Jackson. La ricerca di un paragone tra le due opere evidenzia ancora una volta come la scelta di raccontare l’high fantasy oggi debba passare necessariamente per un confronto con Il Signore degli Anelli.

Ma se questo non bastasse a rendere evidente l’importanza della trilogia sulla Terra di Mezzo, basti pensare come questi tre film abbiano influenzato anche la fruizione di opere lontanissime dall’high fantasy. Si pensi ad esempio al Marvel Cinematic Universe, il cui apice, Avengers: Endgame, è stato oggetto di confronti con Il Signore degli Anelli per quanto riguarda la grande battaglia finale. Chi conosce le due saghe può ritenere questo paragone fuori luogo, tuttavia è ancora una volta sintomo dell’impatto che la trilogia di Jackson ha avuto sull’immaginario del grande pubblico.

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Ancora oggi i confronti più o meno pertinenti con Il Signore degli Anelli continuano a riempire i dibattiti degli appassionati e degli addetti ai lavori. Anche l’atteso Dune di Denis Villenueve, che sarà presentato in anteprima a Venezia, è stato paragonato da chi ha avuto modo di vederne alcuni frammenti proprio alla trilogia di Jackson, per l’ambizione e la spettacolarità messe in campo.

È difficile immaginare quale altra opera potrà in futuro eguagliare l’importanza de Il Signore degli Anelli. Se volessimo fare delle ipotesi, potremmo guardare agli imminenti sequel di Avatar di James Cameron: quattro film girati back-to-back, che secondo le previsioni usciranno al cinema tra il 2022 e il 2028. Si tratterà di qualcosa di mai visto finora, paragonabile in proporzione proprio a Il Signore degli Anelli. Ma per poterlo dire con certezza, dovremo aspettare ancora qualche anno.

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