Con l’arrivo sul catalogo Netflix della serie prequel, è d’obbligo fare un’incursione nel passato per riscoprire un film tanto affascinante quanto fallimentare alla sua uscita, diventato presto un cult di genere. The Dark Crystal, diretto da Jim Henson e Frank Oz, con protagonisti solo animatronics e pupazzi.
In una galassia lontana lon… no, aspetta. Era un altro tempo, un altro luogo
La trama di The Dark Crystal:
Il pianeta Thra, un tempo fiorente e rigoglioso, è ora morente e soggiogato dalla razza dei malvagi Skeksis, che custodiscono il Cristallo della Verità, fonte di vita di Thra. Ad opporsi al Male, una profezia narra che un Gelfling, razza sterminata proprio dagli Skeksis, sarà l’unico in grado di guarire il Cristallo e ripristinare l’equilibrio…
Il film
Apra la bocca e faccia aaahh
Verso la fine degli anni ’70, grazie ad uno dei maggiori successi di sempre della Lucasfilm, avevano fatto la loro comparsa, al cinema, pupazzi bizzarri guidati da abili burattinai, sistemi meccanici o radiocomandati in grado di dar vita alle più disparate creature fantastiche.
Si lega a Star Wars il nome di Frank Oz, che proprio per la saga animerà e doppierà Yoda, quando il giovane Luke arriverà nella sua paludosa Dagobah a chiedergli di addestrarlo. Ed è proprio quell’estetica grottesca ma allo stesso tempo bizzarra, come solo i movimenti scattosi di un pupazzo possono regalare, che anima (complimenti per il gioco di parole, te lo sei studiato?) The Dark Crystal.
Oz collabora alla realizzazione del film insieme a Jim Henson, concretamente il padre dell’arte burattinaia prestata all’intrattenimento su schermo. Da decenni ormai Henson doveva la sua popolarità ai Muppets e agli altri personaggi di Sesame Street, ma il suo desiderio era portare quelle tecniche al cinema.
Il progetto ambizioso si concretizza dopo molti anni di produzione e un lavoro titanico di progettazione (basti pensare che un solo Skeksis era interpretato da un operatore nel corpo e da altri 3 che aiutavano ad animare testa e braccia), ma non ebbe il successo sperato. Da quell’esperienza Henson fece però tesoro per il successivo Labyrinth.
Dark Crystal è un cult decisamente imperfetto (soprattutto narrativamente), ma visivamente affascinante
Un fantasy cupo, quasi brutale, che introduce lo spettatore in un mondo decadente, popolato da creature assurde, surreali e grottesche, con alcuni design al limite del gotico (e si può notare una certa influenza nell’estetica del Burton degli anni a venire), pieno di suggestioni pittoriche.
Il film è letteralmente una favola nera, ammantata di poetica e temi filosofici cari all’Henson letterato (l’equilibrio tra luce e ombra, la dialettica degli opposti), che per il suo sforzo produttivo ha un’estetica incredibile tutt’oggi (nonostante l’omonima serie riesca a svecchiare e a dare ulteriore vitalità a una già pazzesca visionarietà).
La trama, invece, esile e semplicissima è troppo dispersiva, anche a causa di un ritmo estremamente lento, perdendosi a caratterizzare questo bizzarro universo, come nelle scene del banchetto degli Skeksis o dell’allegra locanda (a metà tra una taverna medievale e la cantina di Mos Eisley), e finendo per arenare un soggetto interessantissimo e sviluppato splendidamente a livello visivo…
Consigliato a: agli appassionati del fantasy, dei pupazzi e delle favole adulte, anche se risentono dello scorrere del tempo.
Trailer:
Cosa dice la critica:
Dark Crystal (1982)
Titolo italiano: Dark Crystal
Trama: Jen è l'unico superstite della razza dei Gelfling, sterminata dai dominatori di quelle terre, i malvagi Skeksis, e scoprirà presto di essere il prescelto per guarire il Cristallo Nero, la fonte di energia del pianeta, e sconfiggere gli Skeksis.
Paese: USA, UK
Durata: 93 min.
Regia: Jim Henson, Frank Oz
Genere: Fantasy, Avventura
Totale
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Trama - 6/10
6/10
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Realizzazione - 9/10
9/10
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Impatto - 8/10
8/10