Terminator 2 – Il giorno del giudizio (1991): macchine che giudicano uomini

by Marco
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Terminator 2 - Il giorno del giudizio

Terminator  2 – Il giorno del giudizio è un film di fantascienza del 1991, diretto da James Cameron e interpretato da Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton e Robert Patrick.

La Trama

È il 1995, in seguito agli eventi del primo film, Sarah Connor viene rinchiusa in un manicomio criminale. I suoi avvertimenti vengono presi per deliri psicotici, ma lei rimane imperterrita: il giorno del giudizio avverrà il 29 agosto 1997. Nel frattempo un cyborg mandato dal futuro avrà il compito di proteggere il figlio di Sarah, da un modello avanzato di Terminatore.

Il Film

Dopo il successo di Terminator, uscito 7 anni prima, Cameron torna in quarta con un prodotto ancora più bello. In realtà, si era cominciato a parlare di un sequel già dopo l’uscita del primo film, ma il progetto ebbe difficoltà a partire, non solo per l’impossibilità tecnologica dell’epoca, ma anche per problemi legati ai diritti del franchise. Problemi che prontamente, come un vero eroe dallo scheletro metallico, Arnold riuscì a dipanare convincendo il capo della Carolco a fare un’offerta.

Lezioncina di storia a parte (che comunque mi ha sempre fatto ammirare ancora di più il nostro muscolosissimo austriaco), sono ben altri i fattori che rendono Terminator 2 un caposaldo del genere fantascientifico.

Se c’è una cosa che adoro, quando guardo un film, è sapere in che modo ha contribuito al mondo cinematografico.

Terminator 2 - Il giorno del giudizio

Terminator ottenne ben quattro oscar e numerosi altri premi

Già con The Abyss, Cameron aveva mostrato le immense potenzialità della computer grafica, ma è con Terminator 2 che fa il salto di qualità, avendo il primo utilizzo del movimento umano naturale per un personaggio digitale e il primo protagonista parzialmente generato al computer. Questo tipo d’innovazione non è solo funzionale al film (che comunque l’oscar per gli effetti speciali se l’è preso), ma getta le basi per i film a venire. Non ci sarebbe, per esempio, mai stato Jurassic Park, senza Terminator 2. Oltretutto, nonostante sia uno dei primi film a usare queste tecniche e siano passati ormai quasi trentanni, gli effetti speciali non sono invecchiati affatto male.

In questo sequel rivediamo i due protagonisti principali: Sarah e il T-800. Quest’ultimo con un ruolo opposto al precedente, il che lo rende l’esempio perfetto de: “Non è l’arma ma è chi la impugna”. Il suo comportamento non cambia, rimane un macchinario che esegue quello che il suo “utilizzatore” impartisce. Non ha sentimenti, la guerra che combatte non è la sua. Che si tratti di terminare o proteggere, lo farà sempre in modo apatico, robotico, perché quello è. Caratteristica che lo rende un antagonista molto interessante nel primo film, ed è propedeutica per lo sviluppo del personaggio in questo.

E cosa c’è di più spaventoso di un robot con le sembianze di Schwarzy che vuole ucciderti? Un robot liquido con la faccia di Robert Patrick che può cambiare forma.

Terminator 2 - Il giorno del giudizio

Quando riesci a creare al computer Silver Surfer, 16 anni prima, con una tecnologia emergente, e ti viene pure meglio.

Il T-1000 è forse uno degli antagonisti più iconici della fantascienza su pellicola. Non è solo il numero del modello ad essere più grande rispetto al modello precedente: è più forte, più veloce, virtualmente indistruttibile, può trasformare le parti del proprio corpo in lame, ma la cosa più spaventosa è che può cambiare forma. Il fatto che il nemico non abbia le sembianze di un culturista monoespressivo, ma possa avere le sembianze (e la voce) di un conoscente, lo rende un nemico ancora più pericoloso e inquietante. Il tutto reso possibile da un’ottima interpretazione di Patrick.

E sono proprio le interpretazioni uno dei punti forti di questo film. Il nostro amico Arnold ci ricorda quanto sia stato furbo a scegliersi sempre ruoli adatti a sfruttare al meglio le sue mancanze recitative. È così bravo come robot inespressivo che, nei momenti comici nei quali cerca di apprendere le espressioni umane, riesce a rendere il proprio personaggio adorabilmente imbarazzante.

Terminator 2 - Il giorno del giudizio

Cameron: “Arnold sorridi”
Arnold: “No problema”

Anche Linda Hamilton è una macchina, in un certo senso. È forte, carismatica, cazzutissima e nonostante ciò riesce a far trasparire un lato fragile, di madre, di persona sfiancata dall’incubo della fine del mondo. Da ragazzina impaurita del primo film, si è trasformata in donna pronta a tutto per salvare il figlio e il mondo intero.

In generale le interpretazioni sono tutte molto solide e credibili: da Edward Furlong (John Connor) che ci regala il classico ragazzino ribelle degli anni ‘90 condito con alcuni momenti drammatici abbastanza toccanti, a Joe Morton (Miles Dyson) che interpreta il programmatore al quale vengono riferite le conseguenze delle proprie azioni.

Il terzo motivo che rende Terminator 2 una pietra miliare è il ritmo.

Tranne un leggero rallentamento verso il finale, con qualche scena un po’ troppo lunga, il film è un susseguirsi di tensione, esplosioni, momenti drammatici, inseguimenti, senza sosta. Ogni scena porta alla successiva come una catena di anelli perfetti, che tiene la mano dello spettatore e lo accompagna verso il climax finale senza che se ne renda conto.

Terminator 2 - Il giorno del giudizio

Chi non vorrebbe avere un T-800 (e Arnie) come padre?

E non si tratta solo degli effetti speciali (che comunque sono tanti e ben fatti), ma di tutto l’organico. Dal montaggio al sonoro, dalle musiche che passano dai Guns ‘n Roses al tema agghiacciante del T-1000, la fotografia è ottima, il ritmo è incalzante e anche nei momenti di “tranquillità”, si ha sempre un senso di minaccia inesorabile all’orizzonte.

Il bello di Terminator 2 è che non è fatto solo di inseguimenti ed esplosioni. Parla di come i pregiudizi possano impedire di vedere quello che di buono c’è intorno a noi. Potrei quasi azzardare di dire che è un film sulla famiglia. Inoltre offre allo spettatore una critica verso la natura distruttiva dell’uomo e di come, alla fine, sia molto peggiore della macchina costruita per terminarlo.

Consigliato perché

Nonostante le due ore e mezza di film, Terminator 2 vi porterà in un viaggio alla salvezza del genere umano (dalle macchine e da se stesso), facendovi trattenere il fiato, e mostrandovi quali sono gli ingredienti per creare uno dei film d’azione più belli e iconici della storia del cinema.

Dove recuperarlo

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Il Trailer

Cosa dice la critica

imdb 7.2/10

rotten tomatoes Tomatometer: 82% / Audience: 71%

Totale
8.3/10
8.3/10
  • Trama - 7.5/10
    7.5/10
  • Realizzazione - 9/10
    9/10
  • Impatto - 8.5/10
    8.5/10

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