Ralph Supermaxieroe: quando i supereroi erano poco seri(al)

by Alan Smithee
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ralph supermaxieroe

Oggi vorrei farvi riscoprire una delle serie TV americane che ho amato di più, dell’epoca nella quale le serie TV si chiamavano ancora Telefilm. Si tratta di Ralph Supermaxieroe, in italiano, oppure The Greatest American Hero nella versione originale in lingua inglese. È una serie andata in onda nei primissimi anni Ottanta e per quelli della mia generazione, tra i telefilm d’azione, si è posta come un validissimo intermezzo fra quelli di stampo più drammatico (penso per esempio all’Uomo da Sei milioni di dollari o all’Uomo di Atlantide degli anni Settanta) e serie tv dal tono più leggero come per esempio le successive Supercar con David Hasselhof ed A-Team.

La trama di Ralph Supermaxieroe

Ralph Supermaxieroe è una serie che ha saputo mixare sapientemente fantascienza, commedia, genere poliziesco e dramma, e racconta la storia dell’insegnante di liceo Ralph Henley (o Hinkley, nome cambiato già dopo la prima puntata per il caso di omonimia dell’attentatore al Presidente Reagan) che si trova a vestire improvvisamente i panni di un simpatico quanto buffo “supereroe per caso” con tutina rossa e mantello che gli conferiscono dei veri e propri superpoteri. Ralph, quando indossa la tuta – che ha sul davanti un logo che ricorda il carattere cinese 中 (“centro”) – può infatti volare, avere una vista a raggi X, vedere quello che succede in luoghi distanti, diventare invisibile nonché naturalmente avere una forza sovrumana.

La serie

Il protagonista, nelle tre stagioni andate in onda dal 1981 al 1983, coadiuvato dal burbero amico Bill Maxwell, agente dell’FBI e dalla fidanzata avvocatessa Pam Davidson, si troverà a dover compiere la missione conferitagli nientedimeno che dagli alieni di salvare un mondo sempre in bilico dai cattivi di turno (russi, agenzie governative deviate, sette religiose, terroristi e rivoluzionari vari, malviventi di qualsiasi ordine e grado). Ralph, interpretato magistralmente da William Katt (Un mercoledì da leoni), è un insegnante di liceo dall’animo gentile, che si deve prendere cura di una classe speciale frequentata da ragazzi difficili, con cui instaurerà presto un profondo legame che va al di là del classico rapporto insegnante-allievo; al suo fianco la squadra sarà composta da Pam, avvocato difensore (e fidanzata) di Ralph nella causa contro la ex moglie per l’affidamento del figlio, e dall’ agente dell’FBI Bill, un Robert Culp più in forma che mai, diventato famoso nella serie tv degli anni Sessanta Le Spie a fianco di Bill Cosby.

ralph supermaxieroe

La serie è ambientata a Los Angeles e teatro delle scene più frequenti sono la casa di Ralph, il liceo dove insegna, i vicoli della periferia di Los Angeles ed i suoi grattacieli, le immancabili basi segrete delle agenzie governative deviate ed infine il deserto californiano. Ma la caratteristica principale della serie tv è sicuramente data dal fatto che Ralph perde, proprio nel deserto e proprio nella puntata pilota, il manuale di istruzioni del costume, e quindi non riesce ad imparare ad utilizzarlo correttamente ma deve sempre procedere per tentativi, scimmiottando in modo parodistico tutti i principali supereroi ai quali si ispira (Superman in primis).

Il volo scoordinato di Ralph e gli immancabili atterraggi rovinosi diverranno presto l’icona del telefilm

Un modo originale in cui il protagonista sfata il mito del supereroe sempre perfetto ed infallibile, che però dovrà salvare naturalmente l’America (e il mondo intero) dalla catastrofe nucleare.

A questo proposito è davvero emblematico l’episodio numero due della seconda serie – dal titolo italiano “Operazione guastafeste” – nel quale Ralph viene avvisato dagli alieni (come sempre quando devono comunicare con lui compongono messaggi di senso compiuto andando a cambiare le stazioni dell’autoradio analogica della sua macchina) che un sistema automatico con il lancio di 30 testate nucleari è stato attivato otto ore prima ed allo scadere delle 24 ore, se non verrà fermato in qualche modo, lancerà i missili sulla Russia scatenando la Terza guerra mondiale (ricordiamo che all’epoca in cui fu girata la serie si era in piena isteria da guerra fredda e il film capostipite di questo filone è sicuramente rappresentato dalla pellicola di due soli anni dopo Wargames – giochi di guerra). Memorabile, in questo episodio, il modo in cui gli alieni ricordano ad ogni occasione al povero Ralph, il quale a un certo punto si lamenta disperato dicendo “sto
facendo il possibile”, il countdown per il lancio dei missili dedicandogli alla radio la splendida canzone di Barry McGuire Eve Of Destruction (La vigilia della distruzione).

ralph supermaxieroe

E rimanendo in tema musicale, la sigla iniziale di Ralph Supermaxieroe, Believe It or Not, cantata da Joey Scarbury in due versioni, nel maggio del 1981 raggiunse la numero due dalla Top 40 statunitense rimanendo in classifica per ben 18 settimane; e in effetti è una delle più belle, a nostra memoria, mai cantate come sigle di telefilm in quegli anni.

Soltanto per poterla riascoltare sarebbe da lanciare una petizione a Netflix per inserire questa serie nella sua programmazione.

Per concludere, Ralph Supermaxieroe è sicuramente un telefilm degli anni Ottanta da riscoprire, sia per immergersi a capofitto nell’atmosfera di quegli anni – che va gustata al di là della seppur bellissima ricostruzione fatta nella serie contemporanea Strangers Things – sia per far capire alle giovani generazioni che i supereroi non sono soltanto quelli tramandatici dalla DC Comics o dalla Marvel e riportati alla ribalta dai colossal hollywoodiani ricchi di effetti speciali, ma a volte possono esserlo anche degli scanzonati dilettanti che magari insegnano in un liceo americano e che hanno ricevuto quasi per caso un costume rosso (senza libretto delle istruzioni) direttamente dagli omini verdi.

Colonna sonora per questo articolo: Rocket Man di Elton John, oppure Space Oddity di David Bowie… fate voi!

La sigla

Dove recuperarlo?

Introvabile se non per vie traverse…

Cosa dice la critica:

Ralph Supermaxieroe: quando i supereroi erano poco seri(al) 2 7,4/10


Scritto da Stefano Zuliani

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