Un sogno chiamato Florida (2017): l’esplosione silenziosa dell’infanzia

by Jacopo
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Un sogno chiamato Florida è un film del 2018  diretto da Sean Baker, che ha visto la candidatura all’Oscar di Willem Dafoe come Miglior Attore Non Protagonista.

La trama di Un sogno chiamato Florida

Un motel nei pressi del Walt Disney World, in Florida, ospita una serie di ragazze madri e famiglie in povertà, incapaci di potersi permettere una casa vera. I bambini, aiutati dalla loro immaginazione, tentano di vivere la loro età, facendosi strada tra una serie di drammi e pericoli.

Il film

È stato paragonato ai 400 Colpi di Truffaut, per lo sguardo attraverso cui vengono rappresentate le vite di questi piccoli protagonisti. Il paragone è azzeccato, anche perché all’interno di Un sogno chiamato Florida si può intravvedere anche una citazione della celebre pellicola francese. L’atmosfera che aleggia lungo questa storia è un mix di tenerezza e sofferenza. Ci si diverte, ci si arrabbia, si piange e talvolta si rimane attoniti.

Il contrasto stupefacente è quello dell’infanzia che si sviluppa su uno sfondo atroce, fatto di povertà, violenza e irresponsabilità. Il grande merito del regista consiste nell’aver ripreso ogni scena come se fosse vista da un bambino. Ecco quindi che tutto in Un sogno chiamato Florida sembra banale quotidianità, eppure non lo è affatto.

La forza della resistenza

Inizialmente ci sembra che questi bambini non vengano urtati dai terribili eventi a cui assistono. Si potrebbe sviluppare così il pensiero che da bambini non ci si accorge poi tanto di quello che ci accade attorno.

Un sogno chiamato Florida

Man mano che la storia si sviluppa, si capisce invece che l’apparente “noncuranza” è in verità una dura resistenza. I bambini diventano un riflesso del mondo nel quale crescono, e gli adulti di fronte a tale riflesso si coprono gli occhi.

È a questo punto che la somiglianza coi 400 Colpi diventa evidente. Entrambi i film, difatti, raccontano la solitudine di quei figli che si vedono costretti a vivere un’indipendenza affettiva non voluta, prematura.

Ora non bisogna pensare che Un sogno chiamato Florida sia un’opera all’insegna delle depressione. I bambini hanno la speciale caratteristica di essere naturalmente ribelli, pieni di energia, e questo dà al film una vena gustosamente punk.

Un finale coi fiocchi

Non ci sono molti film che riescono ad avere un finale coi fiocchi, ma Un sogno chiamato Florida è uno di quelli.

Un sogno chiamato Florida

Poco dopo la metà, l’atmosfera diventa molto tesa. Gli eventi continuano a susseguirsi e la vita della bambina protagonista continua a complicarsi. Noi spettatori cominciamo a sentire una tensione emotiva che vuole trovare sfogo. Sarà proprio il finale a consentire tale sfogo, grazie ad una scena che ci investe come uno tsunami.

L’opinione

Un sogno chiamato Florida è uno dei più bei film sull’infanzia mai girati. Non spinge verso nessuna interpretazione in particolare, perché si “limita” a mostrare una storia. Le scene sono cariche di realismo, difatti chi ha avuto un’infanzia simile ai nostri protagonisti si identificherà subito.

Meglio di qualsiasi opinione, può darvi un’idea del film questa citazione che vi riporto di seguito. I bambini sono arrivati ad un parco vicino al motel. Si siedono sull’erba, accanto ad un albero, ed uno di loro dice: “Sai perché mi piace questo albero? Perché anche se è caduto continua a crescere”

 

Consigliato a: agli amanti dei film sull’età dello sviluppo e agli amanti dei drammi

Trailer:

Cosa dice la critica:

Un sogno chiamato Florida (2017): l'esplosione silenziosa dell'infanzia 4 7,7/10

Un sogno chiamato Florida (2017): l'esplosione silenziosa dell'infanzia 596%

Totale
9.7/10
9.7/10
  • Trama - 10/10
    10/10
  • Realizzazione - 9/10
    9/10
  • Impatto - 10/10
    10/10
User Review
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