Una mamma per amica: uno stile di vita

by Jacopo
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Una mamma per amica: uno stile di vita 3

Erano anni che i fan sentivano la mancanza delle puntate di questa serie; eppure neanche i creatori si aspettavano che, a distanza di tempo, l’amore per le ragazze più caotiche e appassionate della storia della tv fosse non solo sopravvissuto, ma anche aumentato

Dopo otto anni di attesa le ragazze
Gilmore sono tornate a parlare a raffica coi loro riferimenti
alla cultura pop che spesso, a noi cresciuti prevalentemente
nel panorama italiano, sfuggono. Ma ormai l’americanizzazione (per
citare lo slogan del neo presidente U.S.A.) ha fatto il suo
corso e molti di noi hanno sviluppato geni americani d’importazione.
Una mamma per amica
ha rappresentato infatti, oltre che al susseguirsi delle vicende
strettamente legate ai protagonisti della serie, una vera e propria
occasione di affacciarsi sull’universo americano. Assieme a Lorelai
e Rory
abbiamo imparato ad ordinare cibo da asporto non badando tanto alla
fame quanto alla voglia; a leggere Anna Karenina
ascoltando ad alto volume Time Bomb dei Rancid;
a bere la cioccolata calda durante la prima neve dell’anno; e ancora
a concederci dei momenti di abbruttimento
nei
momenti più difficili della vita, prima di rialzarci e ricominciare.

Gli
stessi attori, come ad esempio Edward Herrman (nella serie Richard
Gilmore
,
che purtroppo ci ha lasciati qualche anno prima del revival),
hanno voluto esplicitare la loro felicità nell’aver partecipato ad
un progetto che nel corso degli anni si è distinto per la sua forte
originalità. “Le sceneggiature – racconta Herrman – erano
lunghe il doppio rispetto al solito.” Questo ovviamente rivela la
cura con cui gli sceneggiatori (principalmente Amy
Sherman-Palladino
,
creatrice della serie, nonché una sorta di “guru
per i fan) creavano i dialoghi e il proprio stile destinato a
riscontrare un profondo consenso del pubblico.
Una
mamma per amica è una serie punk
perché è
autenticamente anticonformista
.
Rory, ad esempio, è molto più ribelle di quanto a prima vista non
appaia, e mantiene le sue convinzioni spesso sfidando mode, amici e
genitori. E poi ammettiamo una cosa: cosa c’è di più
sexy

di una ragazza acqua e sapone che nella borsa porta i cd dei Ramones
e il libro di Ginsberg?
È chiaro comunque che la serie fosse indirizzata ad ogni tipo di
pubblico, da quello più puritano, passando per quello
n.e.r.d.

fino a quello più trasgressivo). Le
citazioni sono
infinite, a prescindere dall’ambito, che sia letterario, musicale,
politico, teatrale, cinematografico, poetico.

Ma
quello che più va riconosciuto a Amy Sherman-Palladino è di aver
ridimensionato la sfera della cultura,
salvandola da quella cristallizzazione sterilmente erudita e poco
piacevole che spesso tende ad assumere.
La cultura, parafrasando la
filosofia gilmore,
non rappresenta un abbellimento fine a se stesso, un’acquisizione di
cui farsi vanto alle cene coi parenti; al contrario porta con sé
tutta la forza di cui abbiamo bisogno per fare le nostre scelte,
soprattutto quando si mostrano controcorrente. La letteratura
ci da una mano a stare in piedi quando pensiamo di essere i soli a
vivere certe situazioni; la musica
ci permette di urlare assieme a qualcun altro che sta dall’altra
parte del mondo e che probabilmente non conosceremo mai, ma che in un
qualche strano modo ci ha capito…magari solo per la durata della canzone.
Per
non dilungarmi troppo in questa aperta sviolinata, dico ancora una
cosa. Il revival ha soddisfatto alcune aspettative e ne ha deluse
delle altre. Abbiamo visto i coniugi Palladino impegnarsi per
esplicitare alcune tematiche (come l’omosessualità di alcuni
personaggi), per creare nuove gag esilaranti (il fidanzato Paul,
impossibile ricordarsi di lui) e per ricreare
quell’immancabile atmosfera Gilmore
…certo
non si può dire che ci abbiano accontentato fino in fondo. Volevamo
ancora almeno: un’altra canzone degli Hep
Alien
,
una nuova ricetta di Sookie
e

una nuova storia con Jess
come
protagonista.
Insomma
questo revival più che una conclusione, sembra essere stato
un’introduzione ad un susseguirsi di nuove vicende. Se poi la storia
continuerà ancora non ci è dato saperlo. Lauren
Graham
(Lorelai),
alla domanda sulla possibile
continuazione della serie
,
ci lascia con uno sguardo di intesa ed un indizio difficilmente
interpretabili:
Adesso
conoscete le ultime quattro parole.
Voi
cosa dite?…”

Qui
di seguito vi lascio il video del primo caffè della serie perché, anche se non ci fossero nuove puntate in arrivo, si può sempre ricominciare…

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