Il Cineglossario #1: CGI, fotografia, climax, blockbuster e quarta parete

Quando sentiamo parlare di cinema ascoltiamo tanti di quei termini che spesso ci sono poco chiari. Modi di dire, concetti, sigle, ecco che arriva il Cineglossario per fare un po’ di chiarezza. Ogni settimana 5 termini nuovi e alla fine non cascherete più dalle nuvole. Questa settimana parliamo di: CGI, fotografia, climax, blockbuster e quarta parete.

CGI (Computer generated-imagery), o Computer grafica

Legata al cinema e alla televisione, per CGI si intende la realizzazione a computer di personaggi, oggetti o paesaggi, anche inserendoli in sequenze reali. Per esempio parlando di film d’animazione come Toy Story sarebbe più corretto descriverli come film d’animazione in CGI invece che, come si usa dire solitamente, film d’animazione in 3D (anche perchè con l’avvento dei film 3D assume tutto un altro significato).

Per quanto riguarda all’uso della CGI all’interno dei normali film, ormai se ne fa un utilizzo sempre più massiccio per gli effetti visivi. Il primo film ad utilizzare una sequenza in CGI fu Il mondo dei robot (Westworld) nel 1973 (già!), dove fu utilizzata per creare il punto di vista del robot interpretato da Yul Brynner. Tron fu invece il primo film a farne un uso intenso (ben 15 minuti di film erano composti da immagini realizzata al computer). Nel film Piramide di paura (1985) venne inserito il primo personaggio realizzato al computer fotorealistico. L’era moderna della CGI incominciò sicuramente con i film Terminator 2 e Jurassic Park, in cui i personaggi e le creature realizzate in CGI divennero sempre più reali e fotorealistiche, mentre Toy Story fu il primo film d’animazione ad essere interamente realizzato in CGI.

(Continua nella prossima pagina…)

Fotografia

Non è quella che vi scattate con la fotocamera o lo smartphone. Nel cinema per fotografia si intende tutta la parte relativa alla composizione dell’immagine, in quanto a luce, inquadrature, formato ecc.

Se ne occupa il Direttore della fotografia che lavora sempre a stretto contatto con il regista. Tant’è vero che alcuni registi hanno sempre avuto i propri direttori della fotografia di fiducia (si pensi a Janusz Kaminski che ha collaborato con Steven Spielberg per ben 16 film da Schindler’s List a Il GGG).

Quando si guarda la fotografia di un film non si guardano solo i paesaggi o il colore della scena (che si ottiene attraverso luce e filtri, ma anche attraverso il processo di color grading in post-produzione). La scelta delle fonti luminose è importantissima. Si possono scegliere luci artificiali, come nella maggior parte dei film, ricorrere anche a luci naturali, oppure solamente a queste ultime (Barry Lyndon di Kubrick per esempio fu girato esclusivamente con luci naturali o comunque non con luci moderne).

Si pensi poi all’importantza che può avere la fotografia nei film che fanno largo uso della CGI, dove deve anche tenere in considerazione il successivo inserimento di personaggi CGI in un ambiente reale.

(Continua nella prossima pagina…)

Quarta parete

Il termine “quarta parete” deriva dal teatro e si intende come quella sorta di muro immaginario che separa il palco e gli attori dal pubblico (prendendo come tre pareti quelle laterali del palco e il fondo). Nel cinema la quarta parete è quindi lo schermo che divide il pubblico dal film.

L’equilibrio che permette al pubblico di godere di un film si regge in maniera molto delicata su un comune accordo chiamato “sospensione dell’incredulità“. In pratica all’inizio di un film lo spettatore sa che sta guardando un’opera di finzione (di fiction), ma decide di stare al gioco. L’equilibrio è delicato perchè un film può superare, consapevolmente o inconsapevolmente, i limiti posti. Per intenderci, se sto guardando un biopic (un film biografico) su Al Capone accetterò qualche situazione romanzata, ma non accetterò un’astronave aliena che compare in scena improvvisamente.

La quarta parete viene invece utilzzata spesso per giocare in modo consapevole con lo spettatore interagendo con esso attraverso ammiccamenti. Questo fenomeno si chiama “rottura della quarta parete”. Lo avrete visto sicuramente almeno una volta nella vostra vita. Celebri sono per esempio le scenette dei Looney Tunes in cui Bugs Bunny o Wille E. Coyote guardano verso di noi. Recentemente si è fatto largo uso di questo meccanismo in una serie celebre come House of Cards, in cui il protagonista racconta al pubblico i suoi pensieri o i suoi propositi. Altri esempi famosi possono essere Fight Club, con Edward Norton che ci racconta determinati passaggi o Io e Annie, con Woody Allen che esce daa una fila per parlarci e tirare dentro altri personaggi.

Ecco alcuni dei più celebri momenti cinematografici di rottura della quarta parete:

(Continua nella prossima pagina…)

Blockbuster

Non è una catena di videoteche ormai fallita. O meglio, non è solo quello.

L’origine del termine non è certo, ma pare che derivi dall’unione tra le parole block (per cui si intende un’area molto grande, un isolato) e to bust (far saltare in aria). Insomma, qualcosa che ha un grande impatto.

Il termine blockbuster comincia ad essere associato sempre più spesso al cinema intorno alla metà degli anni ’70. Pare sia proprio Lo squalo il primo film per cui si fa uso preciso del termine per indicarne il grande successo.

Negli anni il termine è stato utilizzato sempre maggiormente per indicare quei film di grosso budget e con larghe aspettative di incasso. C’è anche da dire che lo stesso termine ha cominciato ad essere usato anche in modo spregiativo riferito a quei film studiati a tavolino per coinvolgere una grossa fetta di pubblico, pur essendo di basso livello artistico.

(Continua nella prossima pagina…)

Climax

Nel cinema il climax è quel momento particolare in cui una serie di eventi raggiunge il proprio apice. Per intenderci, è quel momento del film in cui si risolve una particolare situazione con grande impatto emotivo. Il climax può anche non coincidere con la conclusione di una storia. Da non confondere con quei particolari momenti in cui la storia prende una nuova strada, chiamati turning point o plot point.

Due esempi:

Nel primo Star Wars il climax può benissimo essere associato alla distruzione della Morte Nera da parte di Luke.

In Via col Vento potremmo contare due climax: il primo è quando Rossella torna a casa e trova la madre morta, il padre che sta impazzendo e la sua terra saccheggiata; il secondo quando Rhett si allontana da Rossella.

Categories: Cineglossario
Aaron: Laureato in Scienze storiche all'Alma Mater di Bologna e smanettone informatico, ma da sempre appassionato di cinema. È un vero onnivoro e non c'è genere che non apprezzi. Primo film visto al cinema: Jurassic Park. Film preferito: Harry ti presento Sally.
X

Headline

Privacy Settings