Bandersnatch: il circolo vizioso delle decisioni

Bandersnatch è l’episodio interattivo di Black Mirror uscito sulla piattaforma streaming il 28 dicembre.
Se parliamo di Black Mirror, parliamo di grandi aspettative e ancora di più con il rilascio di questo film “interattivo”, perché parlare di episodio sarebbe riduttivo.

Ma cosa vuol dire?

Vuol dire che lo spettatore ha a disposizione due opzioni tra cui scegliere e dieci secondi per prendere la sua decisione, che andrà poi ad influenzare gli eventi.

Il disclaimer iniziale ci illustra le banalissime istruzioni a cui dobbiamo attenerci e la prima scelta – la più facile – è quasi una scelta “placebo”, in quanto priva di cambiamenti o accadimenti essenziali nella trama.

La trama fondamentalmente è riassumibile in poche righe:

Stefan è un appassionato di videogame e lui stesso ne crea uno partendo da un romanzo interattivo appartenuto a sua madre: “Bandersnatch”. Decide di proporre la sua demo alla Tuckersoft, l’azienda dove lavora il suo idolo Colin Ritman e da qui può succedere qualunque cosa.

È nel momento in cui Stefan varca la soglia della Tuckersoft che lo spettatore deve aspettarsi qualunque cosa. Alternative che sembrano scontate, si rivelano essere insidiose e ingannevoli, facendoci poi pentire della scelta.
Cercate solo di ricordare che le cose possono andare sempre peggio e se non mi credete, ve ne accorgerete voi stessi nel corso del film.

Inutile dire altro, perché non ci sarebbe più gusto a guardarlo. Quello che posso fare adesso è esprimere le mie opinioni in merito; dopotutto una recensione dovrebbe servire a questo. Premesso che la quarta stagione l’avevo stroncata senza pietà, volete proseguire nella lettura?

Certo!                                    No, mi fermo qui.

Molto bene.

Diciamo che Bandersnatch può essere promosso, ma non a pieni voti.

Sicuramente ha influenzato non poco sulla scelta dei miei cereali per colazione, ma questo è un altro discorso…

È certo che si sia riscattato da un’ultima stagione alquanto deludente e scialba. Abbiamo un film interattivo, che dà la possibilità di decidere come vuoi che vadano le cose (che se ci fosse stata in altre serie, molti finali probabilmente a quest’ora non esisterebbero nemmeno). Ogni scelta influenza quella successiva e non è da escludere che tornando malauguratamente indietro, si possano influenzare anche quelle precedenti. L’episodio si lascia riguardare volentieri, grazie alla possibilità di scoprire nuovi dettagli ogni volta che lo si affronta, continuando a cambiare la combinazione nelle scelte.

La parte riflessiva compresa nel concept di Black Mirror è rappresentata dal circolo vizioso delle decisioni, che continuano a cambiare il corso degli eventi. Grazie ad un ingegnoso espediente a circa metà del film, Bandersnatch non solo ti fa dubitare dell’esistenza del libero arbitrio, ma alimenta la leggenda del “caso”, o comunque qualcuno al di sopra di noi che manovra le nostre scelte.

Proprio la sua interattività però costituisce una sorta di limite. Innovativa l’idea di proporre per la prima volta un contenuto simile su una piattaforma streaming (anche se Jean Claude e Madre di Sensualità a corte potrebbero non essere completamente d’accordoh), ma l’idea di proporre due opzioni non è abbastanza soddisfacente. Aggiungiamo anche il fatto che non importa quanti finali possa avere, perché nessuno di loro sembra veramente conclusivo ai fini della storia, nemmeno il “Game over”. C’è sempre un’aria di incompletezza in ognuno di loro e arrivati al momento di premere sui titoli di coda lo si fa titubanti e speranzosi che ci sia dell’altro a dare una vera conclusione alla storia.

Nonostante i suoi punti deboli, Charlie Brooker con Bandersnatch ha fatto sicuramente centro e ha donato nuovamente le speranze per una stagione di Black Mirror promettente come lo sono state le prime.

Buona visione!                                   Spoiler

Bravo, hai deciso di non farti influenzare.

A presto e buona visione!

Qualche burlone ha trascritto per filo e per segno la trama sotto forma di diagramma di flusso.

Potresti perdere tutto il divertimento, ma se proprio non hai voglia di provarle tutte per scovare tutti i suoi finali, te la linko qui.

Ilaria: Figlia di quegli anni '90 che hanno partorito le boyband, ma anche Twin Peaks. Cinefila in erba, musicista di giorno e divoratrice di serie tv la notte
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