I fiori della guerra (2011): la tragedia e il Kolossal dimenticati

I fiori della guerra (The Flowers of War) è un film del 2011 diretto da Zhāng Yìmóu, con protagonista Christian Bale. Arrivato solo nel 2014 in Italia con il titolo di “I fiori della guerra” e trasmesso direttamente in tv, è poco conosciuto, ma una perla rara. Tratto dal libro della scrittrice cinese Geling Yan (Le 13 donne di Nanchino) e prodotto quasi interamente in Cina è costato circa 90 milioni di dollari, un record all’epoca per il cinema cinese.

La trama di I fiori della guerra

1937, Nanchino. Passato alla storia come il “massacro di Nanchino”, genocidio avvenuto nell’attuale capitale cinese nel 1937 da parte dell’esercito imperiale giapponese e durato quasi due mesi, nei quali i soldati giapponesi uccisero circa 300.000 persone. I fiori della guerra

Christian Bale interpreta il ruolo di un becchino, che si finge un missionario statunitense per difendere alcune ragazze dalle atrocità dei soldati invasori. 

Il film

Durante quella che verrà ricordata come la guerra Sino-Giapponese, una larga ma poco conosciuta parentesi orientale della seconda guerra mondiale, una decina di giovani studentesse cinesi si rifugiano nel convento/collegio cattolico, dove studiano. Assediate dai militari giapponesi vengono salvate da uno sparuto gruppo di soldati cinesi, che si sacrificano per difenderle, ne rimane in vita solo il comandante maggiore Li e un giovane soldato, ferito a morte.

Durante il caos, si rifugiano nel convento anche un gruppo di prostitute, creando non pochi problemi al già numeroso gruppo di studentesse.

In un convento entrano 14 studentesse, delle prostitute e un prete..

Sembra una barzelletta e infatti manca il terzo, il becchino. Con lo scopo di dare sepoltura al direttore dell’istituto, arriva anche il padre americano – e alcolizzato – John Miller (Christian Bale), che certo non si aspettava di trovarsi di fronte un così variegato gruppo di personaggi.

Ma c’è ben poco da ridere, ben presto i giapponesi si rifanno sotto e riescono ad entrare, catturando le studentesse (mentre le prostitute si rifugiano in cantina).

Miller pensa bene di travestirsi da prete e cerca (da ubriaco) di dissuadere i soldati dalle loro pulsioni. Solo l’intervento del generale Li salva la situazione.

Da questo momento la situazione si calma incredibilmente e il film cambia da violento a delicato, da una parte l’eleganza e finezza delle ragazze e dall’altra Miller, che traduce la sua rozzezza in sensibilità verso la situazione. Volendo infatti, lui potrebbe andarsene, ma resta, nei panni fasulli del sacerdote.

Bale trasforma il suo modo di recitare, tra The Fighter e Il cavaliere oscuro, ecco il prete scoppiettante!

Bale si cala perfettamente nella parte non certo semplice, prima di uomo senza dignità e poi di coraggioso difensore di quei fiori (dal titolo) incastrati in una guerra assurda e violenta.

I fiori della guerra è a tratti duro, a tratti spettacolare, sicuramente teso, ma questo ne esalta i momenti di tranquillità, quasi delicati, nei quali il confronto prostitute e studentesse cattoliche da una parte, americano corrotto e generale cinese dall’altra, trovano sintonia. Prima dell’ennesimo dramma.

Si, ci scappa anche un po’ di retorica (a lambire bene bene la propaganda..), d’altronde è un film prodotto e diretto in Cina, c’è quel patriottismo epico che può far sorridere, ma il film non ne soffre, anzi ne guadagna in passione.

Peccato un po’ per la seconda parte, dove il dramma d'epoca appassisce dove avrebbe dovuto sbocciare.

La prima metà del film funziona alla grande, è intensa e coinvolgente, costruita attorno ad alcune belle performance e alla direzione esperta di Zhang Yimou. Putroppo però nella seconda parte si finisce per esagerare, e quella che dovrebbe essere una storia straordinaria si dissolve in un melodramma.

                     Nel finale, I fiori della guerra, si riprende molto bene. I fiori della guerra

In conclusione “I fiori della guerrapuò definirsi un vero e proprio kolossal, al di là del costo la scenografia è pazzesca, come gli effetti speciali, e come quasi tutti i Kolossal pecca nella trama. Il tutto è però ben disegnato da una tenue ma capace fotografia, il cuoi direttore è nientepopodimeno che Xiaoding Zhao, quello dell’Oscar alla migliore fotografia 2005 con “La foresta dei pugnali volanti” e poi di “The Great Wall” del 2016, entrambi proprio con la regia di Zhāng Yìmóu.

Consigliato a...

A chi piacciono le storie perdute, il tocco leggero e l’intensità.

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Cosa dice la critica

I Fiori della Guerra (2011)

Titolo italiano: I fiori della guerra

Trama: The Flowers of War è un film del 2011 diretto da Zhāng Yìmóu, con protagonista Christian Bale. Arrivato solo nel 2014 in Italia con il titolo di “I fiori della guerra” e trasmesso direttamente in tv, è poco conosciuto, ma una perla rara. Tratto dal libro della scrittrice cinese Geling Yan (Le 13 donne di Nanchino) e prodotto quasi interamente in Cina è costato circa 90 milioni di dollari, un record all’epoca per il cinema cinese.

Data di uscita: May 10, 2024

Paese: Cina

Durata: 146 min.

Regia: Zhāng Yìmóu

Attori: Christian Bale, Tong Dawei

Genere: Storico, Drammatico, Epico

Totale
8/10
8/10
  • Trama - 8/10
    8/10
  • Realizzazione - 8/10
    8/10
  • Impatto - 8/10
    8/10
Max: Laureato in storia ormai troppo tempo fa, trovo nel cinema le stesse potenzialità di poter esplorare mondi inarrivabili, conoscere affascinanti personaggi, percepire sensazioni altrui, ridere, piangere, arrabbiarsi, conoscere e stupirsi, ogni volta in modo diverso. Straordinario è il potersi nutrire, in poche ore, della spacconeria negli occhi di Clint, del nichilismo di Allen, delle provocazioni di von Trier, del Pulp di Tarantino, dell’instabilità di Nicholson, del Whisky di Thomas Shelby, dell'incanto dell'anima di Troisi.
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