Casino Royale (2006): The Bond Identity

Casino Royale è un film del 2006 diretto da Martin Campbell, con Daniel Graig, Eva Green, Judi Dench e Mads Mikkensen.

La trama di Casino Royale

Dopo aver ricevuto la licenza di uccidere, l’agente segreto britannico James Bond si reca in Madagascar dove spera di ritrovare Le Chiffre, uno dei maggiori finanziatori di alcune organizzazioni terroristiche. L’uomo insegue il criminale dalle Bahamas fino a Miami, passando per i tavoli da gioco del Montenegro.

  

Il film

Tratto dal primo romanzo di Ian Fleming, Casino Royale rappresenta un grosso punto di svolta per il franchise.

Noto per essere una delle vicende cinematografiche più longeve del cinema hollywoodiano, il franchise ha faticato spesso nel tentativo di rinnovarsi. Seppur sempre cercando di avvicinarsi alla versione dei romanzi, i tempi non erano mai pronti. Il pubblico non lo era.

L’occasione è arrivata in seguito allo scarso successo di La morte può attendere con Pierce Brosnan, dove la tendenza verso il fantascientifico unito a una poco appetibile spia-gentiluomo post Sean Connery non hanno funzionato nemmeno un po’. Inoltre il franchise è dovuto correre ai ripari in seguito all’enorme successo riscosso da Matt Damon in The Bourne Identity. Stesso genere, ma con una frenesia e una forza delle immagini e dei concetti nuovi per questo genere cinematgrafico.

La scommessa

Casino Royale è stata quindi una grossa scommessa e portava sulle sue spalle il peso di altissime aspettative. Ma non solo il film. Lo stesso peso è stato scaricato su Daniel Craig, allora quasi sconosciuto e con il compito di ereditare un personaggio iconico del cinema. Tante infatti furono le critiche al casting, ma il tempo ha dato ragione a quelle scelte. Con attualmente 4 film all’attivo (e, forse, un quinto), Daniel Craig è riuscito a ritagliarsi e delineare un nuovo spazio per la spia a doppio zero.

Il film ha dalla sua un ottimo ritmo, con scene d’azione molto adrenaliniche e dei momenti che strizzano l’occhio alla “tradizione” della spia gentiluomo, senza però oscurare il nuovo personaggio, beffardo ed estremamente sicuro di se. Il montaggio ricorda molto, appunto, The Bourne Identity, con scene frenetiche ma non per questo confuse, con le immagini che guidano bene lo spettatore. Casino Royale si prende anche lo spazio di esporre il lato umano ed affettivo di James Bond, partendo prima dall’immaginario di sciupafemmine, per portarlo poi verso nuovi sviluppi emotivi. Tanto importante la vicenda, da farne il traino e il pretesto per un diretto sequel.

Inutile dire che, il successo non è certo dovuto solo alla formula, ma anche alle interpretazioni. Judi Dench è eccezionale, solida, granitica e implacabile, così come Mads Mikkesen, vera spina nel fianco di James Bond e viceversa. Eva Green nel ruolo misto di Bond Girl e femme fatale, riesce a essere incredibile e bellissima e rapire la scena ogni volta che compare.

“Ha ridato freschezza a un franchise creandosi una sua identità”

Di per sé, sarebbe già un cult per quello che è riuscito a fare: ridare freschezza a un franchise creando una sua identità molto lontana dalla tradizione su cui fondava, senza però ripudiarla. Personalmente, per esempio, Disney con Star Wars non ci è riuscita con i capitoli principali, ma con gli spin-off, sì, e proprio quelli ha messo in pausa…

 

Onore a James Bond.

Onore a Daniel Craig e Martin Campbell per aver voluto rischiare.

Consigliato…

… ai fan dei film d’azione che hanno una trama

Sconsigliato…

se non sapete cosa sia la trama in un film

Trailer:

Cosa dice la critica:

 8/10
 94% – 89%

Totale
8.3/10
8.3/10
  • Trama - 8/10
    8/10
  • Realizzazione - 8/10
    8/10
  • Impatto - 9/10
    9/10
Categories: Recensioni
Lorenzo: Cresciuto come tanti bambini degli anni '90 a pane e film di Bud Spencer, da sempre ama il cinema in tutte le sue forme. Programmatore di giorno e videoamatore a tempo perso, negli ultimi anni ha iniziato a detestare il cinema Americano da Blockbuster (salvo sporadiche eccezioni) e ad apprezzare i decisamente poco blasonati film orientali moderni. È finito che non ha più amici da invitare a casa per un film: preferiscono drogarsi.
X

Headline

Privacy Settings