La grande guida al cinema erotico. 8 paesi per 8 modi di farlo

Eccitanti, scandalosi, coinvolgenti ma anche delicati e raffinati: i migliori film erotici divisi per scuole di cinema. Dalla Francia al Giappone, dagli Stati Uniti all’India, naturalmente senza dimenticare l’Italia. Vi presentiamo “La grande guida al cinema erotico”.

Dagli anni ’60 ad oggi, che ci crediate o no, non si contano i film erotici realizzati, e non parliamo di quelle zozzerie che avete in mente, ma di vere e proprie pellicole d’autore. Alcune di esse premiate nei principali festival internazionali.

Siete più il tipo introverso o disinibito? Preferite l’audacia o la raffinatezza?
Il vedo non vedo o il “eh la Madonna!”?

Ci siamo presi la briga di guardarci tutte, ma proprio tutte, queste sconcezze cinematografiche e abbiamo concluso che esistono almeno 8 scuole diverse di pensiero, uno per ogni paese interessato (si c’è anche l’Italia, no non parleremo solo di Tinto Brass).

Abbiamo preparato una lista che sappia coinvolgere un po’ tutti. Il lavoro è stato lungo, quindi indossate gli occhiali (non si sa mai).

 

All’Americana

Gli americani, si sa, non godono certo di particolari faville narrative, ma sono molto bravi a creare drammi anche dove non ci sono. Per questa ragione il cinema erotico americano non può che prescindere da titoli moderni e melodrammatici, fatti da cast ricercato e registi di un certo calibro.

A tutti noi saltano in mente il Basic Instinct con Michael Douglas e Sharon Stonee quella scena li.. – ed  Il postino suona sempre due volte con Jack Nicholson e Jessica Lange. Sono però, a mio parere, degli ottimi drammi, in particolare il film di Paul Verhoeven è un favoloso thriller.

Per questa ragione favorirei il 9 settimane e mezzo del 1986 di Adrian Lyne con la splendida Kim Basinger e Mickey Rourke. Un film che rimarrà nella storia non solo per l’erotismo di alcune scene, ma soprattutto per i dettagli.. dalla scena con il ghiaccio alle ciliegie, dal miele allo strip dietro le tendine di Kim. Ah lo sapevate che il personaggio di Rourke di nome fa.. Mr. Grey?

Dieci anni dopo, nel 1996, esce un film folle, che solo una mente americana (o canadese) poteva concepire. Parliamo di Crash di Cronenberg (premio giuria a Cannes), una pellicola coraggiosa e perversa che parla di situazioni al limite, sempre legate al sesso.

E rimaniamo in tema esperienze forti con l’emblema del cinema BDSM, film del 2002 diretto da Steven Shainberg con Maggie Gyllenhaal e James Spader: Secretary.
Si parla di dominazione, prima psicologica e poi fisica di una segretaria appena dimessa da una clinica psichiatrica per tentato suicidio. L’incontro prima con il suo capo e poi con un giovane e dolce amante catapulta l’ipersexy Maggie in un tunnel di perversione e romanticismo. Un mix sorprendente. Ah indovinate un po’ come si chiama il protagonista? Mr. Grey..

Dulcis in fundo il film record di incassi 50 sfumature di grigio, nero e rosso, una fortunata trilogia del 2015-17-18, adattamento del romanzo di L. James, diretti da Sam Taylor-Johnson, con protagonisti Jamie Dornan e Dakota Johnson. Mr. Grey (e aridaje) è un ricchissimo e viziassimo rampollo dell’alta finanza e come spesso accade non sa cosa inventarsi a letto se non l’auto flagellarsi. Siccome la cosa lo eccita parecchio pensa bene di condividerla con le sue donne. Incontra la giovane e spensierata Anastasia e con lei comincia una relazione prima fisica e poi, inevitabilmente mentale.. Un film non particolarmente folgorante ma che ha avuto il merito di risvegliare qualche voglia nello spettatore medio. E alcuni dialoghi spassano.

 

English style

Niente sesso siamo inglesi, si come no.. Effettivamente il loro modo è proprio isolano, un po’ trattenuto un po’ dandy, ma dalla forte carica erotica. Se cercate il “classico” qui non lo troverete, ma se cercate qualcosa di vero e autentico allora il cinema inglese fa al caso vostro.

Partiamo dall’Eyes wide shut (1999) di Kubrick con l’affiatata coppia Kidman – Cruise. Belli ricchi e perversi è una combinazione piuttosto classica. Questa volta è colpa di lei, che confessa al bel marito di essere attratta da un ufficiale da poco conosciuto. Se sul momento il buon Tom, sicuro di se, sorride, poi però crolla in incubi drammatico-erotici che lo portano ad una folle gelosia e alla ricerca del piacere personale, trasformando la relazione coniugale in qualcosa di diverso..

Nel 2011 il vero capolavoro di Steve McQueen (no non il leggiadro attore degli anni ’60), regista di grande talento, che ultimamente ha vinto l’Oscar per “12 anni schiavo”. Il titolo è Shame (vergogna) e narra le vicende di Brandon (Michael Fassbender) uomo dalla compulsiva dipendenza sessuale che lo porta a non riuscire a condurre una vita “tradizionale”. Assieme a lui la splendida Sissy (Carey Mulligan) che cercherà di aiutarlo.

Nel 2004 il curioso 9 Songs di Michael Winterbottom, film erotico e musicale oltre che esistenziale. Molto raffinato nei sentimenti, seppur non manchi proprio nulla nelle scene di sesso tra l’altro non simulate, con tanto di fellatio, penetrazione ed eiaculazione, e c’è pure il cunnilingus! Metodologia a dir poco impacciata nel cinema erotico d’oggi.

 

Y Viva España

Il cinema spagnolo è pazzo! Pazzo in tutti i sensi, basti pensare a che registi possiedono (che invidia). E così è folle e borderline anche il loro cinema erotico, a cominciare da uno dei film che ne hanno sdoganato la materia in senso amatoriale / popolare.

Parliamo di Torremolins 73 – Ma tu lo faresti un film porno?, lungometraggio di Pablo Berger ambientato (per chi non lo sapesse) in una delle cittadine più curiose dell’Andalusia (fateci un giro na volta).
Siamo negli anni ’70, due coniugi, in evidente crisi economica, vengono invitati a realizzare una serie di documentari sulla vita di coppia, ma di stampo sessuale, con la promessa che sarebbero poi stati trasmessi solo nel cinema nordico. Ma la cosa sfugge di mano ed il diletto si trasforma in una vera e propria professione.

 

Non si può prescindere da Le età di Lulù, film storico (con Javier Bardem e Francesca Neri) che risale infatti all’ormai lontano 1990, diretto dal compianto Juan José Bigas Luna (quello che si è presentato a Venezia con un prosciutto). Esso narra di Lulù, ragazza che si lega ad un uomo il cui unico sentimento verso di lei è di tipo sessuale, iniziandola al sadomasochismo. Lulu gestisce il rapporto, portandolo allo stremo, poi si libera, sperimentando nel tempo nuovi tipi di realtà. Un classico senza tempo.

Poi Y tu mamá también, film messicano ma dalla forte impronta spagnola, che tratta un tema delicato – e tralasciamo la traduzione… Intanto il regista è Alfonso Cuarón, quello di Gravity, non uno a caso. Due giovani ragazzi cercano di sedurre una donna sposata, tutti e tre conservano un segreto difficilmente gestibile, ma che nella relazione otterrà particolare sviluppo.

Facciamo un salto indietro e arriviamo al regista folle per eccellenza, Pedro Almodovar. È un personaggio, lo si denota dai suoi film: noi parliamo di Légami! (¡Átame!) con Banderas e Victoria Abril. Ricky, rilasciato da poco dal manicomio cerca di convincere una pornostar di nome Marina a sposarlo. Siccome lei è riluttante lui la lega al letto.. con il tempo si innamorano.

Ed infine Habitation en Roma. Diretto dal basco Julio Medem nel 2010, parla dell’incrocio di destini di due donne – la russa Natasha in procinto di sposarsi e la spagnola Alba – che si incontrano a Roma, dove staranno assieme per una sola notte, tra erotismo, verità, bugie e la scoperta di se stesse.

 

Le cinéma érotique..

I cugini francesi hanno nel sangue quell’inarrivabile intensità emotiva a cui nessuno può mirare. È vero sono un po’ chic ma hanno il merito di aver sdoganato fin da principio non solo il cinema erotico ma anche la qualità nel panorama internazionale.

Partiamo dall’Historie d’O di Just Jaeckin del 1975. Basato sul romanzo di Pauline Réage, esso narra le vicende di una giovane fotografa dal non meglio identificato nome “O”,. che si reca in un castello e viene assoggettata ai voleri di loschi gentiluomini atti al masochismo. Sarà lei però, con il tempo, a trasformarsi da pecora a lupo e a dominarli a suo piacimento..

Figlio degli anni ’90 è il famoso L’amante di Jean-Jacques Annaud (‘92), storia di una giovane ragazza dall’estrazione poverissima che si ritrova ad innamorarsi di un facoltoso uomo d’affari cinese che voleva semplicemente sfruttare. Le scene sono molto raffinate anche se i rapporti non badano certo al bon-ton.

Ma passiamo subito al capolavoro La vita di Adele, film del 2013 diretto da Abdellatif Kechiche, tratto dal romanzo a fumetti “Il blu è un colore caldo” di Julie Maroh (che vi straconsigliamo). Dopo aver vinto nientepopodimeno che la Palma d’oro a Cannes ottiene diffusione planetaria non solo per le sue lunghe (lunghissime) scene di sesso saffico, ma anche (vogliamo sperare) per l’intensità e qualità della trama. Per lo 0,1% di chi non lo sapesse.. protagonista è Léa Seydoux (e la parigina Adèle Exarchopoulos).

Indimenticabile è L’insostenibile leggerezza dell’essere. Seppur di produzione americana (regia di Philip Kaufman), è un film europeo, in particolare francese e non solo per la presenza della sensualissima Julienne Binoche,. ma anche per l’omonimo romanzo da cui è tratto, di Milan Kundera, scrittore ceco ma dalla penna francese. Assieme al favoloso Daniel Day-Lewis, si parla di un facoltoso chirurgo dalla vita libertina che si innamora di una incantevole pittrice, le vicende tra i due saranno drammatiche per il carattere di lui e l’emotività di lei in un quadro passionale e sentimentale nella sanguinosa Cecoslovacchia del ‘68.

Mi sento poi di consigliarvi questo film di nicchia dal nome Q Desire del 2011. Dalla regia del parigino Laurent Bouhnik, parla di Cécile (Déborah Révy), giovane donna che usa il suo corpo per sviluppare i propri rapporti umani, alla ricerca della persona che sappia amarla. Tuttavia, nell’arco della sua vita non fa altro che sviscerare ed esporre le anime degli uomini che conosce.

Un’ultima uscita è Love (che trovate anche su Netflix), del 2015. Film volutamente complesso che tuttavia non è riuscito a colpirci a sufficienza.

 

L’erotismo orientale

Cambiare continente è come cambiare mondo e modo di esprimersi.. è proprio il caso dell’oriente, dal quale traiamo qualche pellicola di assoluto valore e raffinatezza. La lentezza del cinema cinese, giapponese  e coreano non deve spaventare, bisogna abituarsi, vi assicuro che poi si viene trascinati in un esperienza assolutamente originale ed autentica.

Partiamo dall’Ecco l’impero dei sensi, famoso e datato film giapponese (1976), scritto e diretto da Nagisa Ōshima, uno dei personaggi più trasgressivi del Sol Levante. Se pensiamo all’estrazione e agli anni di produzione di questa pellicola c’è da svenire.. chi guarderebbe un film erotico giapponese degli anni ’70? Ed invece sembra di ritrovarci nelle Belle Epoque tale è l’intensità del racconto. Si parla di due anime, costrette ad un continuo ed ossessivo rapporto carnale, dal quale non riescono a liberarsi in nessun momento della giornata, neppure per seguire le tradizioni o vivere la semplice quotidianità. Alla fine gli arrestano, giustamente.

Non contenti nel 2004, questi mascalzoni orientali si inventano Ferro 3 – la casa vuota, del sudcoreano Kim Ki-duk. Il film parla di un ragazzo che si introduce nelle case altrui mentre i proprietari sono assenti per viverci un po’. Un giorno incontra una giovane donna, che si scopre essere vittima di soprusi dal marito e con lei comincia una lieta relazione, che lo porta pure a vendicarla. Viene però arrestato prima di sviluppare una raffinata tecnica di illusionismo che faccia si che possa evadere dal carcere a suo piacimento, per raggiungere la sua lei in qualunque momento. Da vedere.

Ma torniamo subito in Giappone perché questi non ce la raccontano tutta.. timidi timidi possiedono delle fantasie tutte da scoprire..
Nel 1991 esce Tokyo Decadence (che va visto in versione originale visto che dura 40 minuti in più), pellicola che racconta la storia di Ai, una squillo che si arricchisce grazie ai soliti noiosissimi uomini d’affari che, presi da calcoli e scrivania, non vedono l’ora di farsi sculacciare e frustare a dovere. Questa “ricchezza senza dignità” denigra l’anima della giovane ragazza che decide di cercare l’amore, trovandolo in un celebre artista di nome Satoh (come il cattivo di Karate Kid). Nonostante i sentimenti e gli sforzi però, Ai dovrà confrontarsi con il tempo perduto e la dura e fredda realtà.

Dalla Cina con.. Lussuria, il film di Ang Lee del 2007 celebra il fortunato cliché donna sexy – spia fatale, nella Shanghai degli anni ’40 occupata dai giapponesi. Succede però che l’amante del traditore (anche lui cinese ma collaborazionista) si spingerà un po’ troppo oltre, innamorandosi del cattivone. Un film non solo pieno di sensualità ma anche capace di mettere in discussione scelte e sentimenti veri.

 

Il Made in Italy

Siamo maestri del cinema comico/erotico, ma non ci dilungheremo negli infiniti meandri dei film di questo genere, da “Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda e tutta calda” ai vari Pierino e softcore del caso, per quelli c’è Italia7 Gold.

Anche noialtri siamo in grado di creare pellicole dall’assoluta intensità e qualità, tant’è che a mio parere il cinema erotico italiano è quello più variegato (anche se non il più originale) dell’intero panorama di genere.

Partiamo da un grande classico che pochi sanno essere italiano, seppur ambientato a Parigi (e non sarà l’ultimo) e con un cast internazionale. Parliamo del citatissimo e raramente visto Ultimo Tango a Parigi, con Marlon Brando e Maria Schneider, scritto e diretto da Bernardo Bertolucci. Uscito nel 1972, parla della relazione esclusivamente carnale tra Paul, da poco vedovo e la giovane attrice Jeanne, che sfocerà in una passione incontrollata e.. fatale.
Piccola curiosità: a causa del forte impatto emotivo causato da alcune (o qualcosa in più) scene erotiche del film, non si passò solo alla censura ma addirittura ad un procedimento penale che portò alla condanna al rogo del film, che come ogni santo venne poi riabilitato dieci anni dopo. Tanto per dirne un’altra, il film è oggi al 48simo posto della lista dei “100 migliori film sentimentali di tutti i tempi” secondo l’American Film Institute.

Nel 2000 esce un altro film erotico (un po’ meno spinto) e drammatico, Malèna di Giuseppe Tornatore. Interpretato dalla splendida, ma che dico, bellissima, ma che dico, inarrivabile.. Monica Bellucci, parla della donna più bella di un piccolo paese siciliano, durante la seconda guerra mondiale che, inevitabilmente, attrae i pensieri degli uomini, e di riflesso le invidie delle altre donne. Malèna, il cui marito è dato per morto al fronte, dovrà fare scelte difficili per sopravvivere, ma resisterà (lei).

Torniamo in Francia e torniamo a Parigi e torniamo pure a Bertolucci, che a questo punto ci viene il dubbio che mai se ne fosse andato. Nel 2003 esce The Dreamers – I sognatori, con l’avvenente Eva Green, Michael Pitt e Louis Garrel. Un giovane studente americano si trasferisce in stile Erasmus, nella Parigi del ’68 (mai scelta fu più azzeccata) ed incontra i gemelli Isabelle e Thèo. Con loro comincia una relazione prima culturale (legata al cinema francese), poi ideologica (per le violente manifestazioni in atto) ed infine erotica. Si tratta di un bellissimo quadro dell’epoca, ottimamente girato ed interpretato da tre attori in stato di grazia.

 

E ora.. e ora la trama si tinge di rosso, o meglio.. di Tinto!
Impossibile evitare il maestro più e meno apprezzato dal pubblico italiano. C’è chi lo ama e chi lo ignora, ma non possiamo non ricordare alcuni pezzi di cinema fuoriusciti dalla mente e dal sigaro del buon Giovanni, detto Tinto, Brass.
Innumerevoli sono i suoi successi, a partire da La Chiave (1983) con la Sandrelli, tratto dal romanzo di Jun’ichirō Tanizaki, dove si parla – ed è tipico dei film di Brass – sia di politica che di erotismo. Nella Venezia del 1940, nel pieno delle bagattelle fasciste, due amanti cercano il loro “io” nel rapporto carnale, sfruttando entrambi un diario nel quale scrivono le proprie fantasie.

Senza dilungarci troppo non possiamo non citare il favoloso Paprika (anch’esso con annessa grande critica sociale e politica), il famosissimo Così fan tutte, lo stuzzicante L’uomo che guarda e Trasgredire..

Concludiamo ricordando che non tutte le ciambelle riescono col buco. Ci stiamo riferendo al film del 2005 Melissa P. di Luca Guadagnino (si quello candidato agli oscar 2018 per Chiamami col tuo nome). Ispirato al “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” di Melissa Panarello. A confronto con i precedenti non è neppure classificabile, ma ci sentiamo tuttavia di segnalarlo per il successo avuto tra i bimbiminchia di ogni età e le inutili scene di sesso, o meglio di nudo.

 

Alla nordica

Facciamo un salto al Polo Nord o quasi per dirvi che anche lassù qualcosa si muove. Non abbiamo molte fonti ma non dimentichiamoci che da quelle parti passeggia nell’oscurità un tizio tarchiatello dal brutto aspetto che risponde al nome di Lars von Trier (Dalla Danimarca con furore). Come per Tinto, o piace o vi sparate (e a lui la seconda non dispiacerebbe neanche, viste le ultime uscite). Nel 2013 esce il terzo volume della “trilogia della depressione” Nymphomaniac, film erotico ma in stile drammaticissimo diviso tra l’altro in due atti. Come sempre von Trier gioca coi generi, tant’è che non assistiamo ad un film pornografico, anche se ne ha tutte (e proprio tutte) le caratteristiche, ma simbolico. Si parla della ninfomane Joe e delle sue avventure.. Cast stellare con Shia LaBeouf, Charlotte Gainsbourg, Uma Thurman, Christian Slater, Willem Dafoe, e molti altri.

 

E poteva mancare mamma India?

È vero che avete inventato il Kamasutra, ma vi siete fermati li.. ma almeno provarlo no? Che è uno scherzo?
No non lo è, il cinema indiano, fatto di B-Movie, Bollywood e chi ne ha più ne metta, ha un modo tutto suo di parlare di erotismo. Vi perdoniamo perché ci avete donato Dev Patel, Freida Pinto, Dhalsim e quel simpaticone di Aziz Ansari.

Due sono i film dei padri del manuale dell’amore, uno si chiama Kamasutra ed è uscito nel 2000 e l’altro Kamasutra, ma 3D ed è uscito nel 2013.
Il primo è ambientato nell’India del 1500, ha un che di erotico grazie all’ambientazione e attori belli da vedere, ma manca della passionalità e trasporto. La trama è banalotta, sembra un Re Artù mischiato con Dawson’s Creek.
Kamasutra 3D esce 13 anni dopo (doveva pure essere l’inizio di una trilogia) e parla di una principessa che viene importunata da uno strano spirito del Kamasutra. Risate assicurate.

 

Ed infine vi lasciamo la LISTA COMPLETA (non si sa mai..) in ordine di citazione.

Basic Instinct

Il postino suona sempre due volte

9 settimane e mezzo

Crash

50 sfumature

Secretary

Eyes wide shut

Shame

9 Songs

Torremolinos 73

Le età di Lulu

Y tu mamá también

Légami!

Habitation en Roma

Historie d’O

L’amante

La vita di Adele

L’insostenibile leggerezza dell’essere

Q Desire

Love

Ecco l’impero dei sensi

Ferro 3

Tokyo Decadence

Lussuria

Ultimo Tango a Parigi

Malenà

The dreamers

La Chiave

Paprika

Così fan tutte

L’uomo che guarda

Trasgredire

Melissa P.

Nymphomaniac

Kamasutra

Kamasutra 3D

Categories: Approfondimenti
Max: Laureato in storia ormai troppo tempo fa, trovo nel cinema le stesse potenzialità di poter esplorare mondi inarrivabili, conoscere affascinanti personaggi, percepire sensazioni altrui, ridere, piangere, arrabbiarsi, conoscere e stupirsi, ogni volta in modo diverso. Straordinario è il potersi nutrire, in poche ore, della spacconeria negli occhi di Clint, del nichilismo di Allen, delle provocazioni di von Trier, del Pulp di Tarantino, dell’instabilità di Nicholson, del Whisky di Thomas Shelby, dell'incanto dell'anima di Troisi.
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