Dunkirk: un omaggio alla forma

Il tempo, affrontato in tutte le forme
da una britannica regia ancora attratta.
Mi siedo accanto a una vecchia che dorme
e alla prima esplosione pare una gatta.

S’innesca un equilibrio di musiche e colori
in una triplice corsa alla sopravvivenza.
Sul molo, in mare e in cielo senza allori,
senza eroi. La tensione è assenza.

Assenza di voci nel coro dei vittoriosi,
nel futuro incerto di un passato distorto.
Assenza d’orgoglio tra i civili festosi,
e per i cuori macchiati non v’è conforto.

Non v’è conforto nel cor di trincea
come navigare con a bordo una mina,
come stare sul molo con l’alta marea
o pilotare un aereo senza benzina.


Non solo versi per Dunkirk. Tre di noi ne hanno parlato anche in prosa. Clicca qui per leggere tutte le opinioni in un solo articolo.

Rosario: Emigrato dalla Calabria all'età di due anni, ha lasciato alle spalle la campagna trasferendosi in città. Dovendosi adattare alla nuova lingua, trova nel cinema un mezzo per condividere gusti e opinioni. Predilige fin da giovane il genere horror, trascorrendo interi pomeriggi a terrorizzare il fratello minore. Oggi studia psicologia.
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