Dersu Uzala (1975): il capolavoro dimenticato di Kurosawa

by Fabrizio
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Dersu Uzala è un film del 1975 diretto da Akira Kurosawa, vincitore del premio Oscar come miglior film straniero (Russia) nel 1976, premiato ai David di Donatello per il miglior regista straniero nel 1977 e vincitore di due premi al festival di Mosca nel 1975. 

La trama di Dersu Uzala

Il capitano Vladimir Arseniev guida una piccola spedizione nella taiga siberiana per alcune rilevazioni topografiche. Durante il viaggio, il capitano si imbatte in Dersu Uzala, un cacciatore abitante del luogo, che li guiderà nella loro spedizione. Tra i due nascerà una grande amicizia, che si protrarrà per gli anni a seguire.

Il film

Il film di Kurosawa è tratto da alcuni scritti dell’esploratore russo Vladimir Klavdievič Arsen’ev, in cui sono riportate notizie circa le sue numerose esplorazioni nel Sichotė-Alin‘, una regione della Siberia, risalenti ai primi anni del XX secolo. A partire da questo materiale narrativo il regista costruisce una storia incredibile, di piccoli momenti e situazioni, che non ha nulla a che vedere con l’epica di film come I sette samurai o Ran. La forza del film risiede nella relazione tra questi due personaggi, e attinge dalla profonda riflessione dell’autore sul rapporto tra natura e uomo.

Dersu Uzala (1975): il capolavoro dimenticato di Kurosawa 5

Dersu è un personaggio semplice, di poche pretese, dedito per natura all’altruismo e alla condivisione. Il capitano Arseniev, proveniente da una formazione militare molto rigida e appartenente a uno sgangherato gruppo di soldati sovietici, ne rimane da subito profondamente affascinato.

Girato per la maggior parte del tempo unicamente in esterni, il film ci inserisce in un ambiente selvaggio del tutto antropofobo, nel quale gli unici umani che si aggirano sono gruppi di bracconieri e vecchi monaci. In questo contesto così brullo, i soldati sovietici sembrano piccoli esseri in un mondo estraneo, inseriti in una giungla che non gli appartiene e che non conoscono. Dersu Uzala, al contrario, funge da punto di raccordo tra la natura e l’uomo, ed è quindi la guida ideale per il gruppo. 

La natura tira fuori l'animo buono degli uomini

Ed è proprio in questo contesto così lontano dalla vita mondana che, in qualche modo, i personaggi riscoprono la propria umanità. Il fascino che Arseniev prova per Dersu è frutto di una nostalgia per alcuni valori primitivi, quali l’altruismo e l’animismo, che l’uomo della città si è del tutto dimenticato. La taiga ha il potere di tirare fuori la natura dell’uomo, in una visione che si contrappone nettamente all’homo homini lupus hobbesiano, e che tende invece a una dimensione di altruismo gratuito.

Tratta il prossimo come fosse un fine e non un mezzo

 Immanuel Kant 

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È per questo motivo che l’amicizia che nasce fra Arseniev e Dersu è la più sincera che possa esserci. Essa è in grado di sopravvivere per anni, nonostante la distanza, nonostante il distacco culturale.

Il naturalismo di Kurosawa emerge in una scelta di colore espressiva, viva, che rende giustizia alla enorme floridità della foresta e agli spiriti che la abitano. Gli elementi metereologici come la pioggia, il vento e la neve assumono ancora una volta una dimensione centrale nella resa della narrazione. I momenti chiave della narrazione avvengono proprio in presenza di questi insormontabili elementi naturali, che ancora più contribuiscono ad avvicinare i protagonisti. 

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Alla potenza irrefrenabile del vento sferzante, i due protagonisti rispondono

Creando un nido, un luogo sicuro

spinti dal desiderio di salvarsi reciprocamente.

Il discorso animista portato avanti nel film ed esplicitato da alcuni comportamenti di Dersu (egli parla con il fuoco e con alcuni “spiriti” della foresta) rimanda a filosofie e religioni esoteriche che caratterizzavano quelle popolazioni dei boschi; tuttavia, il discorso che ne deriva è molto più ampio. Dersu Uzala si fa portavoce di alcuni valori tradizionali dimenticati, che l’uomo di città ha perduto per sempre ma che suscita ancora una forte nostalgia e un grande desiderio. Lo spirito Amba, che più avanti nel film rappresenterà un elemento dolcemente tragico, è il costante richiamo della foresta, e rimanda all’impossibilità di vivere in un ambiente cittadino così estraneo e così innaturale.

Non posso sparare in aria, non posso farmi una capanna in strada. Questo posto mi toglie il respiro, Capitano.

     Dersu Uzala

Dersu Uzala non è solo un film che parla di amicizia. È un’esperienza in una cultura e una tradizione perduta, è il richiamo nostalgico a una realtà di condivisione e altruismo, è un inno alla natura e alla riscoperta di essa. È un capolavoro girato con passione dopo un periodo difficile, è una gioia per gli occhi e per il cuore. Kurosawa è un maestro assoluto, capace di girare in un paese straniero, con un materiale narrativo non suo e di tirarne fuori un gioiello pregiato.

Consigliato a...

Gli amanti del cinema di Kurosawa e, in generale,  a tutti coloro che non vogliono perdersi un capolavoro di cui si è parlato sin troppo poco e che merita di essere visto e rivisto.

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Cosa dice la critica

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92%

imdb

8,3

dersu uzala locandina

Titolo italiano: Dersu Uzala

Trama: Il capitano Vladimir Arseniev guida una piccola spedizione nella taiga siberiana per alcune rilevazioni topografiche. Durante il viaggio, il capitano si imbatte in Dersu Uzala, un cacciatore abitante del luogo, che li guiderà nella loro spedizione. Tra i due nascerà una grande amicizia, che si protrarrà per gli anni a seguire.

Paese: URSS/Giappone

Durata: 129 min.

Regia: Akira Kurosawa

Attori: Jurij Solomin, Maksim Munzuk

Genere: Drammatico, Avventura

Totale
9.6/10
9.6/10
  • Trama - 9.2/10
    9.2/10
  • Realizzazione - 9.6/10
    9.6/10
  • Impatto - 10/10
    10/10

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