Outside the wire (2020): una critica sciatta agli USA

by Alessandro
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outside the wire

Outside the wire è un film di guerra sci-fi del 2021 diretto da Mikael Håfström ed interpretato da Anthony Mackie, Damson Idris ed Emily Beecham. È il primo film dopo 8 anni di inattività del regista svedese. È stato reso disponibile dal 15 gennaio 2021 sulla piattaforma Netflix.

La trama di Outside the wire

In una guerra fredda del 2036 il tenente Harp compie un errore di valutazione e viene spedito in missione sul campo facendo rapporto al capitano Leo. La guerra si rivela essere totalmente diversa da quella vista attraverso un drone…

Il film

Il 2036 raccontato da Outside the wire rappresenta un mondo la cui costante tensione in salsa guerra fredda aleggia su uno dei conflitti più ricordati dalla storia umana; Russia e Stati Uniti. A farla da padrone questa volta è una guerra tecnologica in cui i droni pilotati dall’esercito valgono più dell’esercito stesso.

Il tenente Harp (Damson Idris) infatti, a seguito di un errore di valutazione commesso sul campo di battaglia in Ucraina, viene messo in discussione poiché agente dietro la morte di 2 connazionali. Harp non avverte la gravità dell’errore e cerca giustificazioni, sostenendo di aver sacrificato 2 soldati ma di averne salvati tanti altri.

Chissà perché questa idea del “dobbiamo salvarli tutti” me pare di avella già sentita da Cap…

Harp viene declassato ed affidato al capitano Leo, la cui missione è quella di fermare i piani del terrorista russo Koval, il quale vuole rubare dei missili risalenti alla guerra fredda per utilizzarli contro gli Stati Uniti.

L'ennesimo film in cui

le scelte degli americani vanno bene

perché sono tutti dei portatori di pace.

Il vero problema di Outside the wire è proprio questo. 

Il film parte con una forte critica nei confronti delle eroica gesta americane, facendo ben sperare, ma si rivela alla fine un falso allarme di speranza.

Outside the wire (2020): una critica sciatta agli USA 3

Il tenente Harp che tanto pare un vitellino indifeso viene dipinto come un poppante ingenuo, che solo alla sua prima battaglia sul campo, si rende conto effettivamente delle vittime mietute dai bombardamenti aerei via drone.

Il suo è un singolare percorso di crescita, prima come soldato e poi come uomo, legato al rapporto stretto che crea con Leo; una missione che ha più di un compito preciso, tra cui aiutarlo a comprendere meglio il valore della vita, lavorando su un terreno insidioso che lo porterà a riflettere su quel famoso enigma etico.

Il tema è ancora una volta quello delle macchine che si staccano dalle macchine e che acquisiscono sempre maggiore competenza filosofica, ribellandosi alle regole e al sistema umano per seguire i propri principi. Nulla di nuovo, nulla che non sia già stato visto con il primo film sull’intelligenza artificiale che vi venga in mente, Io Robot compreso. 

Outside the wire (2020): una critica sciatta agli USA 4

A salvare la situazione non è certo il Leo di Anthony Mackie, scialbo, confusionario e troppo, troppo simile ad un Falcon marveliano ma meno umano. Il suo ruolo sarebbe quello di mettere in discussione la morale umana – intento anche di per sé nobile – ma totalmente mal riuscito.

Ma quindi cosa si salva in questo film?

Outside the wire vanta sicuramente una forte ambizione e voglia di sperimentare, voglia che rispecchia il cambio totale di genere del regista Håfström che ci aveva più che altro abituati al genere horror. All’inventiva viene affiancata una plausibile e fedele ricostruzione dei paesi sovietici che non sembrano esser cambiati più di tanto rispetto ad oggi, nonostante i 15 anni di distanza. 

Gli ambienti aridi, poveri e devastati dalla guerra richiamano delle concrete sensazioni della desolazione tipica di un campo di battaglia. 

Infine i dialoghi, seppur non vadano a fondo nonostante gli oltre 115 minuti del film, danno spunto a riflessioni interessanti, che però devono necessariamente divagare e scostarsi dagli avvenimenti del film. Questi pensieri dunque sono poco aderenti al contesto e ci fanno pensare che forse il compito del film non sia stato eseguito fino in fondo, ma soltanto a metà.

Outside the wire è comunque un film abbastanza godibile, ma rappresenta al contempo una critica antiamericana ben lanciata ma non perseguita fino in fondo.

Curiosità: C’è una scena in cui Anthony Mackie sta interrogando il cecchino e dice la famosa frase di Capitan America: “Ho tutto il giorno libero” (in inglese: “I can do this all day”).

Consigliato a...

Chi ha già visto la serie “Altered Carbon” sempre con Anthony Mackie e sempre su Netflix

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Cosa dice la critica

rotten tomatoes

36%

imdb

5,4

Outside the wire (2021)
Outside the wire (2020): una critica sciatta agli USA 5

Titolo italiano: Outside the wire

Trama: In una guerra fredda del 2036 il tenente Harp compie un errore di valutazione e viene spedito in missione sul campo facendo rapporto al capitano Leo. La guerra si rivela essere totalmente diversa da quella vista attraverso un drone...

Data di uscita: January 15, 2021

Paese: Usa, Ungheria

Durata: 115 minuti

Author: Rowan Athale, Rob Yescombe

Regia: Mikael Håfström

Attori: Anthony Mackie, Damson Idris, Emily Beecham

Genere: Azione, sci-fi

Totale
5.6/10
5.6/10
  • Trama - 5.5/10
    5.5/10
  • Realizzazione - 5.4/10
    5.4/10
  • Impatto - 6/10
    6/10

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