Lost: perchè rimane la serie tv più importante del nuovo millennio?

by Aaron
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Il 22 settembre del 2004 andava in onda negli Stati Uniti il primo episodio della serie tv Lost. Di recente ho deciso di lanciarmi nella folle iniziativa di rivedere tutta la serie: 6 stagioni per 114 episodi totali della durata di circa 40 minuti ciascuno. Fa un totale di circa 76 ore! Sono andato con calma, ho iniziato a giugno e finito giusto la settimana scorsa, giusto poco prima del sedicesimo anniversario della serie tv. E questa è la quarta volta che la rivedo intera.

Qualcuno mi darà davvero del folle, ma cosa vi devo dire, oltre ad essere la mia serie tv preferita credo che Lost sia probabilmente la serie più importante del nuovo millennio. Ecco perchè…

Attraverso lo specchio: il mistero

Gli ingredienti sono tanti, ma non c’è dubbio che il mistero, o meglio “i misteri”, è stato quello fondamentale per Lost. Una valanga di elementi buttati nel calderone fin dai primi episodi. Poi ancora più domande nel corso delle stagioni e mano a mano molte risposte e soluzioni. Lost non ha sicuramente inventato enigmi e misteri, ma ha saputo bene come dosarli per attrarre sempre più pubblico e invogliare i suoi fan a proseguire. Perchè ci sono degli orsi polari? Cos’è questo mostro enorme che gira per l’isola? I sopravvissuti sono da soli? E poi ancora guarigioni misteriose, bambini speciali e mille altre cose. Talmente tante domande da far perdere a molti la vera essenza della serie. Si perchè tutto questo era solo la superficie…

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Si vive insieme, si muore soli: i personaggi

…in profondità c’era molto altro. Lost parla dell’umanità, parla di noi. In realtà Lost parla davvero di tutto: religione, filosofia, scienza, guerra, pace, pregiudizi, amore, ecc. E appunto, parla di tutto perchè parla di esseri umani ognuno come una tessera del domino (o una pedina del backgammon?), strettamente interconnesso agli altri, in un enorme disegno in cui le azioni di uno condizionano le vite degli altri. Lost parla di esseri umani smarriti e ritrovati, di colpa e redenzione, ma soprattutto di un enorme equilibrio in cui un destino sembra esistere, ma nulla toglie alla responsabilità del singolo di esserne in parte artefice.

Al di là di ogni elucubrazione Lost si basa proprio sui suoi personaggi. Difficile trovare un’altra serie tv che è riuscita ad avere tanti protagonisti in scena e, nonostante questo, a delineare bene ognuno di loro. Sicuramente anche Game of Thrones, ma aveva dalla sua fior fior di romanzi da cui trarre spunto (e George R.R. Martin con i personaggi ci sa davvero fare!).

Ma Lost è così, te li fa amare e odiare. Certo è facile far apprezzare personaggi di cui nel corso delle stagioni impari vita, morte e miracoli, ma la serie riesce a tirarne fuori sempre di nuovi ed è amore a prima vista.

Lost non è audace quanto GoT nell’eliminare i personaggi, ma sa sicuramente come creare l’atmosfera giusta per toglierci il fiato e farci soffrire. Vi dice nulla Not Penny’s Boat?

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Costanti e variabili: la timeline

Ed è proprio la struttura dei vari episodi a permettere un maggiore approfondimento dei vari personaggi. Lost gioca con il tempo fin dall’inizio. Va indietro, va avanti, va molto indietro e chi più ne ha…

Questa organizzazione un po’ balzana del tempo diventa presto un marchio di fabbrica e permette di approfondire ogni singolo personaggio apparso sullo schermo, ma anche di andare a rispondere a tutte le domande. Certo, ad un certo punto qualcuno potrebbe anche essersi perso per strada, ma ehi, non siamo ai livelli di complessità di Dark per esempio.

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Cambio delle regole: la rivoluzione

All’inizio degli anni 2000 in Italia si chiamavano telefilm ed erano proprio le serie tv di oggi. Maltrattate dalla programmazione televisiva, che ne trasmetteva gli episodi in ordine sparso e a volte ne troncava completamente la trasmissione senza motivazioni (mi ricordo tante imprecazioni per il destino riservato a The Dead Zone).

Insomma, le serie tv non se la godevano bene. Quelle che in quel periodo avevano maggiore successo in Italia erano rivolte soprattutto ad un pubblico giovane, come Smallville o The OC. Che in ogni caso arrivavano sui nostri canali dopo un anno dalla messa in onda americana. Così nacquero i fansub e le community online che si occupavano di tradurre gli episodi dagli originali e mettere a disposizione i sottotitoli poco dopo la messa in onda originale (c’è anche un documentario che ne parla come raccontavo in questo articolo).

Queste community erano abbastanza seguite, ma fu proprio grazie a Lost che il pubblico di aficionados dei sottotitoli fanmade aumentò a dismisura. Era difficile rimanere per tanto tempo senza risposte e così la voglia di sapere come proseguiva Lost spinse tanti fan della serie a godersi gli episodi in lingua originale sottotitolati.

Difficile non chiamarla una vera e propria rivoluzione, perchè quello che accadde tra il 2005 e il 2007 fu un cambiamento epocale che ha condizionato il nostro modo di intendere oggi le serie tv.

Riassumendo in breve:

  • le numerose domande lasciate aperte nei vari episodi di Lost spinsero il pubblico italiano a trovare un altro modo per vedere gli episodi.
  • Aumentò l’utilizzo di contenuti piratati grazie ai sottotitoli fanmade
  • Aumentarono le community di fansub e in special modo ItalianSubs
  • Cambiò l’utilizzo dei programmi di P2P. BitTorrent supera eMule, ma nacquero piattaforme di download client-server che permettono anche lo streaming dei file (es. Megaupload)
  • Le reti italiane cominciarono a rendersi conto della situazione. Le nuove stagioni delle serie tv di punta avevano meno pubblico perchè gli episodi giravano in rete già da molti mesi sottotitolati.
  • Il tempo di distanza tra la trasmissione originale e quella italiana si contrasse mostruosamente. La terza stagione di Lost era arrivata in Italia ad esattamente un anno di distanza dalla messa in onda americana. Con la quarta e la quinta si passò a 3 mesi. Gli episodi della sesta stagione vennero trasmessi ad una settimana di distanza dalla messa in onda originale.
  • Il nuovo approccio coinvolse anche altre serie forti come Dr. House per esempio
  • Molte serie tv tentarono di emulare il successo di Lost provando a ricrearne gli stessi ingredienti (Flashforward) ma fallirono miseramente. In generale però il rinnovato interesse del pubblico spinse le reti ad investire molto di più sulla serialità televisiva e ad aumentare la qualità di storie e contenuti
  • Serie come Breaking Bad o Game of Thrones portarono la serialità ad un nuovo livello coinvolgendo sempre più pubblico
  • Il primo episodio della quinta stagione di Game of Thrones venne trasmesso in 170 Paesi (inclusa l’Italia) a 24 ore di distanza dalla messa in onda originale

Ma la storia dell’evoluzione della serialità è ancora lunga e tutta da scrivere. Eppure è difficile non ammettere quanto sia stata fondamentale Lost in tutto questo.

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Al di là del mare: ma alla fine Lost cos'è? [DA QUI SPOILER]

Andata in onda dal 2004 al 2010, la serie tv Lost di ABC può essere riassunta senza problemi nella seguente trama

Un aereo si schianta su un’isola in mezzo al Pacifico e i passeggeri sono costretti ad andare d’accordo per sopravvivere. Ma l’isola nasconde molti misteri, così come il passato di ogni passeggero. Presto si creeranno dei conflitti tra di loro, mentre con il passare del tempo verranno a galla delle verità incredibili.

che a leggerla così sembra un qualcosa a metà tra Dallas e X-Files, mentre il gioiello creato da J. J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber si rivelò nel tempo qualcosa di diverso e unico.

Eppure a riguardarla attentamente la serie non è mai stata così trasparente con i propri spettatori, tanto da dichiarare il suo fil rouge direttamente nel titolo: Lost. Fulcro della trama sono infatti i protagonisti, delle persone da una vita complessa ed incompleta, disperse, ma che nell’Isola sembrano pian piano trovare un senso di completezza o uno scopo.

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L’abbiamo detto “Lost è la nostra storia, parla di noi“. Parla di noi sia come esseri umani fragili con le nostre vite complesse e che inevitabilmente influiscono sulle vite degli altri individui, sia come parte di una storia umana di evoluzioni e cambiamenti.

Eravamo esseri primitivi divisi tra la ricerca di un domicilio e del cibo (prima stagione), che ponendosi domande sulla realtà che li circondava hanno cominciato ad indagare sui misteri del mondo e del cosmo facendo crescere la fede in qualcosa di invisibile (seconda stagione). Poi improvvisamente lo scontro fra popoli più civilizzati, il passaggio dagli insediamenti alle città (terza stagione), la suddivisione tra leader politici e religiosi e l’incontro con nuovi popoli provenienti da oltre oceano (quarta stagione). Il contrasto tra religione e scienza, l’idea che ciò che prima era spiegato con la fede ora può essere spiegato scientificamente (quinta stagione) e l’atto finale con la necessità di trovare una risposta definitiva prima di morire (sesta stagione).

Una storia ed una struttura davvero complessa quella di Lost. Tante critiche, forse alcune anche giuste, per le numerose domande lasciate aperte oppure chiuse frettolosamente.

Perchè Walt era tanto importante? E Aaron?

Una sesta stagione che forse si concede troppo agli spiegoni (v. episodio “Al di là del mare”), ma che nonostante tutto rimane forse anche la stagione più profonda di tutte, capace di toccare le corde giuste (su tutti l’episodio “Il faro”).

Riguardandola oggi è una serie che non riesce a raggiungere la maturità narrativa di Game of Thrones o a regalarci personaggi tanto sfacettati quanto Walter White. Eppure Lost rimane un potentissimo magnete che grazie a tante idee ben azzeccate riesce ancora a trascinare e ritrascinare lo spettatore attraverso tutte e 6 le stagioni.

Difficile non apprezzare le infinite connessioni tra i personaggi attraverso il tempo, impossibile non imprecare contro l’insulsa testardaggine di Jack ed esaltarsi ancora e ancora aspettando che la luce della botola illumini John Locke, che il dito prema 4 8 15 16 23 42, che le note di “Downtown” ci facciano scoprire un lato dell’isola di cui proprio non avevamo idea, che Desmond riesca finalmente a riabbracciare Penny ecc.

Certo si può provare a spiegare in tutti i modi quanto sia incredibile Lost, ma rimane un’esperienza da vivere e rivivere. Non a parole, ma premendo PLAY sul telecomando e riguardando gli episodi uno ad uno.

Greatest Hits: i 10 migliori episodi della serie

  1. La costante (4×05)
  2. Attraverso lo specchio (3×22)
  3. Pilota (1×01)
  4. Si vive insieme, si muore soli (2×23)
  5. Il faro (6×04)
  6. L’incidente (5×16)
  7. Lockdown (2×17)
  8. Ab aeterno (6×08)
  9. Storia di due città (3×01)
  10. E vissero felici e contenti (6×10)

Dove recuperarlo?

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Name: Lost

Description: Un aereo si schianta su un'isola in mezzo al Pacifico e i passeggeri sono costretti ad andare d'accordo per sopravvivere. Ma l'isola nasconde molti misteri, così come il passato di ogni passeggero. Presto si creeranno dei conflitti tra di loro, mentre con il passare del tempo verranno a galla delle verità incredibili.

Totale
10/10
10/10
  • Trama - 10/10
    10/10
  • Realizzazione - 10/10
    10/10
  • Impatto - 10/10
    10/10