The Last Dance: la docu-serie perfetta

by Alessandro
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The Last Dance è una docu-serie sportiva targata Netflix, diretta da Jason Hehir e ideata da Michael Tollin. La serie è composta da 10 episodi totali da circa 50 minuti l’uno.

La trama di The Last Dance

The Last Dance racconta della stagione NBA 1997-1998 che, essendo l’ultima di coach Phil Jackson alla guida dei Chicago Bulls, fu denominata dallo stesso  “l’ultimo ballo”.

La serie

The Last Dance è semplicemente perfetta. Nella durata degli episodi, nel numero degli stessi. Risulta perfetta non perchè parla della squadra di basket migliore di sempre col miglior giocatore di sempre, bensì perchè ci apre una sfilza di finestre su chi è stato nel suo piccolo un fondamentale tassello nella macchina dei Bulls.

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Nonostante il focus sia sull’intervista al principale narratore dei fatti, ovvero Michael Jordan, i continui riferimenti a tanti altri elementi del team fanno intendere che dalle parti di Chicago avere una superstar dalla media di 30 punti a partita può non essere sufficiente.

Ecco infatti spuntare stralci di episodi dedicati interamente alle figure affianco a Michael; l’assassinato padre James, il discusso dirigente Jerry Krause, il sudatissimo coach Jackson. Il sottopagato Scottie Pippen, l’irriverente Dennis Rodman, l’operaio Steve Kerr. Gli avversari che hanno fatto scuola come Bird e Johnson, quelli che sfidando Air Jordan hanno acceso in lui la sete di vendetta.

C’è persino un riferimento palese alle riprese di Space Jam, film del 1996 con Jordan e i Looney Tunes. Trovi qui la recensione completa.

Questi ed altri mille attori protagonisti hanno reso Jordan il più grande di tutti e The Last Dance li tira tutti fuori, per capire che non basta avere il miglior giocatore dell’NBA per vincere qualcosa.

Le carte vincenti

Un altro aspetto sottolineato dalla serie è la forte componente umana di questi atleti, il loro equilibrio mentale labile dovuto alle tante pressioni mediatiche miste alle tante partite da giocare in poco tempo. I media inoltre, nell’epoca priva di ogni social network, sembravano essere alla costante ricerca di notizie scandalistiche su Jordan e compagni. Il gioco d’azzardo, serate fuori dai ranghi, sparizioni improvvise, mancati rinnovi contrattuali.

The Last Dance sottolinea anche e soprattutto questo; l’asfissiante presenza dei giornalisti nelle vite di queste superstar.

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“Se avessero offerto a tutti i ragazzi che hanno vinto nel ’98 un anno di contratto per vincere il segno, secondo voi non avrebbero firmato? Certo che lo avrebbero fatto. Io di sicuro lo avrei fatto, tanto firmavo di anno in anno già da qualche tempo. Mi mandava ai pazzi, perché pensavo che potessimo vincerne sette. E ci credo ancora. Magari non ci saremmo riusciti, ma perché non provarci? È una cosa che non riesco ad accettare”.

La parte tecnica

A livello tecnico la maggior parte delle riprese della serie sono state realizzata da una troupe cinematografica dell’NBA Entertainment di allora, miste ad alcune riprese dello staff dei Bulls originali e mai viste prima (topica la fuga di Rodman nel decimo episodio da una calca di giornalisti).

La scelta delle colonne sonore, su tutte del theme introduttivo di ogni episodio, è indiscutibile e rende molto la tensione di ogni singolo momento o partita. Infine la scelta tecnica di ricostruire la stagione 1997-1998 attraverso ricordi ed episodi di tutte le altre stagioni dei Bulls di Jordan è semplicemente geniale. Fornisce ritmo alla serie e una consecutio più logica che temporale.

Molto importante è il coinvolgimento delle varie compagini antagoniste di Jordan, che rendono la descrizione dei dettagli bivalente oltre che più approfondita.

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The Last Dance è un piccolo capolavoro che ha un grande potere; attrarre a se chi non ha mai avuto feeling col parquet e al contempo riaccendere la voglia in chi il basket lo pratica quotidianamente o lo ha praticato. Resta forse un unico rammarico; poco spazio a Kobe Bryant nell’episodio dedicato a lui ed ai suoi incroci con Jordan.

Che arrivi a breve una serie sul defunto campione dei Los Angeles Lakers? Staremo a vedere!

Trailer

Dove recuperarlo?

Netflix

Cosa dice la critica:

Better Call Saul 5 9,4/10
Better Call Saul 5 97%

 

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Name: The Last Dance

Description: The Last Dance racconta della stagione NBA 1997-1998 che, essendo l'ultima di coach Phil Jackson alla guida dei Chicago Bulls, fu denominata dallo stesso  "l'ultimo ballo".

Totale
9.3/10
9.3/10
  • Trama - 8/10
    8/10
  • Realizzazione - 10/10
    10/10
  • Impatto - 10/10
    10/10

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