La politica italiana attraversa una fase bizzarra della propria storia, dopo un anno ancor più bizzarro e surreale, caratterizzato da deliri sui social, illazioni e baruffe da bar.
E un film in particolare ha voluto congelare quella realtà, per restituirla con un volto grottesco, ma veritiero. Diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, il seguito di Benvenuto Presidente!: Bentornato Presidente
La trama di Bentornato Presidente:
Giuseppe Garibaldi (Claudio Bisio) detto Peppino, otto anni dopo essere stato fugacemente Presidente della Repubblica, di fronte a una crisi di governo viene nuovamente chiamato da Roma, stavolta per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio.
Il film
Perchè voler o dover parlare di politica? In Italia, poi? Solo luoghi comuni, rabbia e frustrazioni. Quindi meglio non parlarne, no?
Benvenuto Presidente!, diretta da Riccardo Milani, era una commedia classica, perfettamente funzionante grazie anche ad un ottimo Claudio Bisio alle prese goffamente con l’etichetta da Presidente della Repubblica. E malgrado la stoccata finale che ricordava al pubblico l’amarezza dell’argomento, trattato fino a quel momento con ironia, era (ed è) un film acronico, perfettamente legato ad un’immagine eterea e cristallizzata della “vecchia” politica italiana.
Arrivano poi le elezioni di marzo 2018. Tutto cambia improvvisamente, la realtà si ridefinisce con contorni sempre più grotteschi e ridicoli. E non è finzione!
Nasce allora l’illuminazione nella mente di uno scrittore. Ripeschiamo quel personaggio, capitato lì per caso, che cercava di cambiare l’Italia a ca##o, o come diceva lui, a istinto.
In Bentornato Presidente Bisio è perfetto, tra recitazione sopra le righe, slapstick comedy e momenti drammatici
In poco tempo, mentre nella vita politica tutto è ancora in fermento, questo scrittore, che per amor di cronaca chiameremo Fabio Bonifacci, ha già elaborato un soggetto e un primo trattamento (passaggio precedente alla sceneggiatura vera e propria) per il film.
Una produzione deve mettersi in moto. Vengono chiamati altri due folli, oltre allo scrittore. Due registi conosciuti fin dal 2012 per corti satirici, presentati nel programma Un due tre stella di La7. I due erano poi approdati al cinema, con una commedia nera esplosiva, con un Fabio De Luigi scatenato e una Miriam Leone bilanciatissima tra dramma, commedia e romanticismo. Metti la nonna in freezer, pare… I due li chiameremo Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi.
Siamo a giugno/luglio di quell’anno, e da marzo la situazione politica italiana è ancora in una fase di cambiamento.
La vera follia, ora che i tempi sono così stretti, è prendere la palla al balzo, con l’argomento ancora caldo e vivido nella mente degli italiani. Il film dev’essere girato entro la fine di quell’anno. Vanno richiamati il più possibile tutti gli attori dal film di Milani .
Nasce così quest’instant comedy, girata tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 e approdata in sala a marzo stesso, che dipinge un’Italia allo sbando, con un nuovo governo da insediare.
Ecco quindi i Candidi, giovani politici social-dipendenti totalmente decerebrati, il Guerriero nordico con la sindrome dell’urlo rabbioso (ma solo se sa di esser ripreso da una telecamera), e il partito i cui membri arrivano a Montecitorio con una DeLorean, non si alleano con altri perché son più furbi, ma che restano bloccati, in fase di riunione di partito, su un’annosa questione terminologica.
E ad Antonio Petrocelli va l’incarico di interpretare il pacato Presidente della Repubblica Leone Petrocelli, insofferente al mondo politico intorno a lui
Bentornato Presidente è un’esperienza rapida e feroce, diretta e montata da due registi cresciuti a pane ed Edgar Wright, molto più disillusa e cinica del predecessore nell’affrontare la politica, e con una fotografia splendida.
Inventiva visiva ed ironia ad ogni inquadratura, che riempiono l’occhio dello spettatore, oltre che la mente grazie alla sceneggiatura irriverente di Bonifacci che reinventa e sfrutta tutto il materiale che il panorama politico di quei mesi gli offre (senza dimenticare un improvviso e provvidenziale maledetti!), riuscendo anche a dare, per il finale, una svolta inaspettata per una commedia satirica.
Le ottime musiche e il cast perfetto, su tutti un Paolo Calabresi, ormai mattatore in qualsiasi ruolo venga piazzato, e un Pietro Sermonti mai stato così figo con la barba, chiudono la confezione di un film surreale e irriverente come pochi, con un finale propositivo e un contro finale (per il quale dovreste attendere il termine dei primi titoli di coda) veramente caustico.
Landis e Monty Python sarebbero fieri.
Un film meritevole di attenzione da parte di tutti, qualsiasi sia (o non sia) il proprio pensiero politico.
E gli ultimi sviluppi potrebbero tranquillamente essere il soggetto di un ulteriore seguito: BenRiRitornato Presidente – La Vendetta.
Consigliato a: coloro a cui piacciono le commedie, Claudio Bisio e la polit- no, quello no. Ci leggono anche i giovanissimi, moderiamoci…
Trailer:
Dove recuperarlo?
Cosa dice la critica:
6.0/10
Bentornato Presidente (2019)
Titolo italiano: Bentornato Presidente
Trama: Giuseppe Garibaldi detto Peppino, otto anni dopo essere stato fugacemente Presidente della Repubblica, di fronte a una crisi di governo viene nuovamente chiamato da Roma, stavolta per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio.
Paese: Italia
Durata: 96 min.
Regia: Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi
Attori: Claudio Bisio, Sarah Felberbaum, Pietro Sermonti
Genere: Commedia, Satira
Totale
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Trama - 8/10
8/10
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Realizzazione - 9/10
9/10
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Impatto - 9/10
9/10