Die Hard – Trappola di Cristallo (1988): Yippee ki yay, motherfucker!

Un uomo si ritrova a dover salvare i propri cari da criminali che hanno fatto irruzione in un grattacielo quasi deserto, dovendo utilizzare ogni risorsa a propria disposizione per restare vivo. Skyscraper con Dwayne Johnson? Nah, Die Hard, più conosciuto in italia come Trappola di Cristallo, diretto da John McTiernan.

La trama di Die Hard

L’agente John McClane (Bruce Willis) giunge da New York a Los Angeles per trascorrere il Natale con la moglie Holly, trasferitasi nella città in quanto dirigente della Nakatomi. Nella sede dell’azienda è in corso una festa del personale per gli auguri natalizi, ma ben presto un gruppo di terroristi prenderà il controllo dell’edificio. John, suo malgrado, sarà costretto ad intervenire…

Il film

Yippee ya yeah, pezzo di merda!

“Il grande cult natalizio del cinema action è Die Hard… che nel 1988 lancia definitivamente la carriera di Bruce Willis e da il via alla rivoluzione del genere action..” si apriva così l’articolo su Arma Letale, l’action-comedy scritta da Shane Black, con Mel Gibson e Danny Glover.

E l’accostamento di queste due pellicole non è casuale: entrambe, a pochi mesi di distanza tra loro, avrebbero lanciato due saghe diventate poi cult per il genere action; entrambe ambientate nel periodo natalizio, avrebbero ridefinito la figura dell’eroe d’azione tra gli anni ’80 e ’90…

Capostipite del genere action degli anni ’90, insieme al suo “rivale” Arma Letale, Die Hard si distinse dai film d’azione che l’avevano preceduto per l’umanizzazione del protagonista. L’eroe d’azione di stampo americano era imperturbabile, granitico e tamarramente epico. Con i due film di McTiernan e Donner qualcosa cambia.

e il merito di questo inedito ritratto va all’interpretazione di Bruce Willis, che da vita al fragile e inarrestabile John McClane

Nel 1987 Martin Riggs è pronto a spararsi in bocca non sopportando la perdita della moglie, arrivando alla sindrome del sopravvissuto, con un pieno di autolesionismo. L’anno successivo, in un bagno di un grattacielo in parte ancora in costruzione, un poliziotto di New York si estrae schegge di vetro dai piedi insanguinati, mentre piangendo lascia al telefono un messaggio di addio alla moglie.

è la decostruzione dell’action hero: umano, sfinito e fallimentare.

Ad accompagnare lo sfortunato poliziotto in questa battaglia notturna vi sono il sergente Al Powell (un personaggio la cui caratterizzazione, anche se superficiale, funziona perfettamente) e il freddo e calcolatore Hans Gruber, interpretato perfettamente da Alan Rickman (che al film inizialmente non voleva partecipare), carismatico villain della pellicola

Trappola di Cristallo risulta un film sporco, cattivo ma romantico, insolitamente lungo per gli standard del genere di riferimento. A bilanciarne la forse eccessiva lunghezza intervengono un ritmo incalzante, che mantiene viva la tensione, e una sceneggiatura precisa che non lascia quasi nulla al caso.

Scene all’apparenza non necessarie regalano momenti che approfondiscono i caratteri dei protagonisti e dettagli ripescati poi al momento opportuno aumentano la fluidità della narrazione. Non mancano però in alcuni punti accelerazioni e salti di scene.

Ultimo forte legame tra Trappola di Cristallo e Arma Letale sono le musiche di Michael Kamen, molto simili in alcuni momenti (anche se qui manca la chitarra di Clapton).

Alla prossima per il terzo importante cult action di quegli anni. E sempre con Bruce Willis. Tutto chiaro, boyscout?

Consigliato a: gli amanti dei thriller, degli action, del Natale, di Bruce Willis e di Alan Rickman.

Trailer:

Dove recuperarlo?

Cosa dice la critica:

 8.2/10

92%