Tomb Raider è un film di avventura del 2018 basato sull’omonimo videogame del 2013 reboot della saga di Lara Croft. È diretto da Roar Uthaug ed interpretato da Alicia Vikander.
La trama di Tomb Raider
La giovane Lara Croft scopre nuovi dettagli sulla scomparsa del padre, avvenuta 7 anni prima, e parte alla sua ricerca verso un’isola misteriosa.
Il film
In molti ricordano il primo film di Tomb Raider, quello del 2001, come uno dei migliori tratti da un videogame. Al di là dell’interprete Angelina Jolie, che indubbiamente aveva il fisico perfetto per rendere sullo schermo la Lara Croft dei videogame, non mi sentirei di ritenere quel film una trasposizione convincente della celebre saga. Al di là di alcuni omaggi era un semplice film d’azione che poco aveva da spartire con le atmosfere dei giochi. Per quanto riguarda il sequel, La culla della vita, quello si che era pura merda!
Va da sè che i tempi sono cambiati. I videogiochi di Tomb Raider hanno subito un reboot nel 2013 con una Lara più giovane e delle trame più solide. Ecco che i tempi sono finalmente maturi.
Il nuovo film di Tomb Raider è proprio un reboot delle avventure di Lara Croft, ma soprattutto, cosa rara nei film tratti da videogame, si basa sulla trama del videogame del 2013. Diciamo che si basa perchè ne prende alcuni dettagli, ma non li sviluppa allo stesso modo. Per mettere a tacere gli ignoranti, che probabilmente conoscono Tomb Raider solo per le tette della prima Lara Croft, diciamo che Lara non è solo tette, anzi.
In realtà Alicia Vikander ha il perfetto phisique du role per interpretare la Lara Croft del reboot. È uguale!
Il nuovo film di Tomb Raider prende largamente spunto dalla trama del videogame per imbastire una origin story abbastanza convincente della cercatrice di tesori più famosa al mondo.
Un film d’avventura alla Indiana Jones (lo so, il paragone è impossibile, ma l’idea è quella) come se ne vedono ormai pochi con pericoli, azione, enigmi e trappole mortali. Tomb Raider è un vortice che trascina e lascia senza fiato. A tratti esagerato e improbabile, spesso fa sorridere e commentare, ma intrattiene.
Il suo valore più alto è quello di essere, a esattamente un quarto di secolo dal primo adattamento cinematografico di un videogame, un film che mantiene lo spirito del videogioco da cui è tratto. Questo è davvero Tomb Raider. C’è una protagonista cazzuta, ci sono misteri da risolvere, armi, trabocchetti e molto altro. Soprattutto c’è un regista consapevole.
Roar Uthaug (che in norvegia aveva diretto il bellissimo The Wave) sa di dirigere un film di Tomb Raider. Non solo omaggia il gioco, ma con numerosi escamotage ricrea alcune dinamiche che solo i più attenti noteranno. Basta un leggero movimento di macchina per sottolineare un ostacolo da superare, basta un filo di luce per mostrare una soluzione. E la fuga finale dalla tomba non potrà non ricordare quelle dei videogiochi.
La Vikander, come detto, è perfetta per la parte. Forse i fan più sfegatati dei primi capitoli videoludici non la associeranno così bene alla Lara più matura. La sua è una giovincella alle prime armi, che ha ancora bisogno di crescere.
Forse un po’ troppe smorfie, ma i giusti ingredienti per portare avanti la sua protagonista per altri capitoli.
Buoni tutti gli interpreti, da Dominic West (nei panni del padre di Lara) a Walton Goggins (il cattivo Mathias Vogel). Quest’ultimo forse un po’ sottotono rispetto al solito.
Ovviamente ci sono molte ingenuità nella sceneggiatura. Innanzitutto in questo film Lara Croft non è un’archeologa, ma una ragazzina combattiva con la passione per gli enigmi. Non sappiamo se nei possibili sequel la manderanno a studiare, una laurea fa sempre la sua sporca figura. Inoltre, come molto spesso accade, sembra che la protagonista abbia la sfiga attaccata al culo, ma anche che per sopportare tutto si faccia strisce di coca che neanche Mick Jagger.
Infatti per buona parte del film Lara, anche se ferita, corre, salta, cade e si fa un male boia, ma è sempre pimpante. Il che può far sorridere e imprecare, ma ricordiamoci che è pur sempre un videogame.
PS: c’è anche una piccola particina per Nick Frost.
PPS: l’ultima scena è un po’ tamarra e preannuncia la possibilità di nuovi sequel. Speriamo che il film guadagni bene e che nei prossimi mantengano il tono.
L’opinione
Nonostante le molte imperfezioni questo nuovo Tomb Raider riesce là dove i suoi molti predecessori hanno fallito: portare un videogame sul grande schermo cercando di soddisfare sia i fan che tutti gli altri spettatori. Il compito è facilitato dalla nuova era dei videogame, che hanno già in partenza una trama solida (nulla di scontato perchè il film di Assassin’s Creed era orrendo). Merito va senz’altro anche ad un regista che (come già in parte Paul W.S. Anderson per Resident Evil) ha compreso il materiale con cui si sta confrontando.
In conclusione questo Tomb Raider ha tutte le carte in regola per guadagnarsi il primo posto degli adattamenti da videogame.
Dei migliori e dei peggiori avevamo fatto una lista proprio QUI.
Consigliato a: ai fan di Tomb Raider, ma soprattutto a chiunque abbia voglia di un bel film d’avventura come se ne vedono raramente.
Trailer:
Cosa dice la critica:
7,0/10
Totale
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Trama - 7.5/10
7.5/10
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Realizzazione - 8/10
8/10
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Impatto - 8.5/10
8.5/10