Bene ma non benissimo: top e flop di gennaio tra film e serial

by Aaron
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Viene da dirlo spesso “bene ma non benissimo“, soprattutto guardando certi film o certi serial. Vogliamo lasciar perdere il vocabolo “serie”, perchè siamo gente più serial. Cazzate a parte, a volte è difficile riassumere un mese di top e flop, di alti e bassi, tra smalti e cessi… o come diciamo spesso: “Tra roba fica e pura merda”.

Ed eccoci a riassumere un gennaio entusiasmante.

Premio “Sei quello che jumanji”

Su due piedi avrei detto una bestemmia; al trailer ne avrei dette due. Invece a vederlo questo Jumanji 2 sorprende non poco. Il risultato è ricco di banalità, ma sono quelle banalità che esaltano e divertono. Niente Game Over per questa volta.

Premio “Ricomincio da tre”

Tre manifesti a Ebbing, Missouri è il film giusto al momento giusto, fatto nel modo giusto. Buona confezione; poco politically correct, ma non fino in fondo; tanta attenzione per la situazione femminile (a modo suo). Strizziamo l’occhio agli Oscar…

Premio “Indie Pop”

Dietro a Netflix c’è una sorta di algoritmo che raccoglie gli interessi della gente, li rielabora e li confeziona per produrre serie tv ad hoc. The End of the F***ing World è uno dei risultati. Serie indie adolescenziale su ribellione e alienazione. Bello, ma la sensazione è quella di essere cavie da laboratorio.

Premio “Il trucco c’è ma non si vede”

Ingredienti: 1 attore britannico coi controcoglioni, 1 storia vera, un pizzico di rielaborazione

Procedimento: truccare l’attore fino a renderlo irriconoscibile, mischiare la storia e la rielaborazione fino ad avere un composto indistinguibile. Mescolare tutti gli ingredienti.

Risultato: una pietanza ottima da gustare anche nell’ora più buia.

Bene ma non benissimo: top e flop di gennaio tra film e serial 2

Quando ti riempiono di soldi e puoi pure tenerti la barba

Premio “È tornato Topo Gigio”

Facciamo finta che smetti di lavorare e vai in pensione. Un bel giorno ti promettono un fracco di soldi per ritornare al lavoro e completa carta bianca. Accetti? David Letterman ha detto sì ed è tornato freschissimo alla ribalta per Netflix. Il nuovo show di uno dei conduttori più famosi della tv americana è uno spettacolo personalissimo che dovrebbe accontentare anche i palati più fini. Lui sembra un po’ Mosè, ma il fatto che al primo episodio sia presente Obama ci permette di perdonargli questa frivolezza. Continua così.

Premio “Italia si, Italia no”

Chiamami col tuo nome è sbarcato anche su nostri schermi. Film acclamatissimo di Guadagnino. Film internazionale girato principalmente in inglese da un regista italiano. Ipernominato agli Oscar. Film senza dubbio da vedere in originale, non osiamo pensare a come minchia possa essere stato doppiato in italiano con quel miscuglio di lingue nei dialoghi. Il risultato sembra strizzare l’occhio al cinema di Bertolucci degli ultimi 30 anni e ancora una volta ci pone davanti ad una scomoda verità. Il cinema italiano che va agli Oscar deve ricalcare gli autori passati che hollywood conosce, non c’è spazio per l’innovazione. Chapeu!

Premio “I vichingi de noantri”

L’hanno chiamato il “nuovo Vikings” questa coproduzione euro-statunitense di nome Britannia. È una serie televisiva che parla dell’invasione romana della Gran Bretagna e che non sa su che cazzo focalizzarsi. Nel primo episodio vengono presentati talmente tanti protagonisti e storie che neanche Tolkien. Il risultato è dispersione, confusione e nessun personaggio che riesca a lasciare il segno. Avanti un altro.

Bene ma non benissimo: top e flop di gennaio tra film e serial 3

“Non me somiglia pe niente”

Premio “Oscar”

Sono arrivate le nomination agli Oscar e tutti abbiamo finto di essere sorpresi. No beh scherziamo, in realtà qualche titolo non ce l’aspettavamo in lista. L’Academy comunque non si smentisce mai e dopo aver dato ai neri quel che è dei neri l’anno scorso, ha deciso di fare piazza pulita, ritornare #sowhite e seguire l’onda del #metoo. Solo un film black in lista (Get out), ma 4 titoli con personaggi femminili forti e uno a tematica omosessuale. Sarà l’anno del femminismo?

Bene ma non benissimo: top e flop di gennaio tra film e serial 4

Gli attacchi del movimento #MeToo… o no?