Bunraku è un film di genere Action uscito nel 2010 e passato piuttosto in sordina.

In un futuro dove le armi da fuoco sono scomparse, Nicola il taglialegna instaura la sua spietata dittatura, soggiogando chiunque gli si pari davanti. Ma l’arrivo in città di due stranieri, un vagabondo ed un samurai, minaccerà il suo impero e la sua posizione di potere.

Il termine giapponese Bunraku indica quella forma di teatro tradizionale orientale, caratterizzato dalla presenza di burattini, musica live e recitazione. Ciò non deve però far pensare che questo film, che prende il nome da questa forma d’arte, sia una specie di Muppet Show, tutt’altro.

Bunraku è visivamente e concettualmente molto più vicino a pellicole come Sin City e Scott Pilgim vs The World, con uno stile visivo che punta ai fortissimi contrasti di colore, transazioni in stile fumettistico e scenari che si aprono come diorami di carta.

Bunraku non è un muppet show, ma una pellicola che punta tutto sui contrasti e gli effetti visivi

La trama a tratti “semplice” e la narrazione classica di Bunraku non devono essere elementi che intimoriscono o bloccano gli avventori: è vero che la struttura a videogame (diversi boss da sconfiggere, scontri densi di piroette e coreografie al limite delle capacità umane) è trita e ritrita nei film moderni, ma questo film eccede volutamente, trasformandosi in un vero e proprio fumetto vivente (con tanto di baloon e narratore in sottofondo).

I due protagonisti (inizialmente rivali) sono appositamente costruiti con tratti comuni ma anche con forti contrasti, così da renderli una coppia complementare nella loro battaglia contro il malvagio Nicola.

Bunraku è un po’ un punto d’incontro tra occidente ed oriente, tra est ed ovest, un prodotto che mixa sapientemente dinamiche del cinema a stelle e strisce con tecniche e citazioni al paese del sol levante. Una piccola chicca passata ai più inosservata, ma che merita senza dubbio di essere recuperata.

Trailer:

Dove trovarlo?

Cosa dice la critica:

6,2/10

49%