Monolith (2017): il film italiano che sfida gli USA

by Aaron
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monolith

Da una parte abbiamo i vari survival a cui ci ha abituati tanto cinema americano e dall’altra abbiamo Monolith.

La trama

Una ex cantante sta guidando la sua nuova auto supertecnologica e blindatissima verso Los Angeles. A bordo c’è anche suo figlio piccolo. A causa di un imprevisto si ritrova in mezzo al deserto e rimane chiusa fuori dall’auto. Suo figlio è all’interno e lei deve trovare un modo per tirarlo fuori.

Il film

Questa produzione Sky Italia è l’ennesima prova che il nostro cinema sta pian piano guardando avanti. Piccoli esperimenti di genere, piccoli casi che si sommano uno all’altro. C’è un cinema che guarda oltre ai soliti drammi e commedie e prova qualcosa di nuovo, anche in modo ambizioso. Sono lontani i tempi in cui si andava a girare all’estero e si usavano nomi d’arte per rendere i film appetibili per il mercato. Ma in un certo senso ci stiamo riprovando.

monolith

Monolith è un esempio calzante di queste eccezionalità. Basato sull’omonimo fumetto italiano di Roberto Recchioni e diretto da Ivan Silvestrini, Il film è interamente girato negli USA, con cast e parte della crew americani. Questa fa di Monolith un buon film? Non proprio.

Il grosso problema è che il film prende il peggio del genere survival e ci aggiunge ben poca originalità. Il film fa incazzare lo spettatore per tutto il tempo. Vorremmo solo prendere un badile e sbatterlo forte sul muso della protagonista più e più volte. Questo perchè il personaggio interpretato da Katrina Bowden è l’incarnazione della stupidità umana ed è la peggior madre che vorremmo mai vedere sullo schermo.

Se Monolith vuole essere una battaglia tra uomo e tecnologia, non sembra esserci un risultato certo a favore del primo

Va bene, è sicuramente quello che vuole il film. Dobbiamo odiare questa donna. Questo dovrebbe servire in teoria a farcela apprezzare verso la fine, in una sorta di percorso di redenzione. Purtroppo un vero percorso di redenzione non c’è. Sandra (questo il nome della protagonista) compie un’azione più stupida dell’altra e non riesce ad usare il cervello.

Non possiamo apprezzarla davvero perchè non ci è permessa alcuna empatia con il personaggio. La sua insicurezza di madre non viene trattata bene all’inizio del film. È solo fastidiosa, per un’ora e venti.

Certo è che, cara Sandra…

Cliccando qui possibile spoiler
  • danneggiando una centrale elettrica in mezzo al deserto forse qualcuno sarebbe arrivato a sistemare…
  • davvero non pensi di mettere un sasso sulla tua dannata maglietta per evitare che voli via? In spiaggia non ci sei mai andata deficiente che non sei altro!?
  • fai una nube di fumo che neanche i pozzi petrolifero iracheni e non resti ad aspettare che arrivi qualcuno? e non arriva nessuno??
  • se non altro ora che la tua carriera di cantante è finita puoi darti al rally

Ottima comunque la realizzazione dell’auto che diventa vera protagonista del film. Accettabile anche la regia, mentre la fotografia opta per un look troppo asciutto e televisivo. Si sarebbe potuto fare un lavoro senz’altro più accurato.

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L’opinione

Male, ma non malissimo. Ottimo il tentativo di provare qualcosa di nuovo. Pessima l’idea di fotocopiare il cinema americano dei cliché. L’esito non è disastroso, riesce comunque ad intrattenere, ma bisogna provare strade ancora più nuove. Rimane comunque un esperimento interessante.

Consigliato a: agli amanti del genere survival, tipo Frozen (non quello della Disney) o 127 ore (due film agli antipodi)

Trailer:

 

Cosa dice la critica:

IMDb: 4,7/10
Rotten Tomatoes: 24% (pubblico)

Totale
5.8/10
5.8/10
  • Trama - 5.5/10
    5.5/10
  • Realizzazione - 6/10
    6/10
  • Impatto - 5.9/10
    5.9/10
User Review
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    Trama
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