The War – Il pianeta delle scimmie (2017): Ape-Pocalypse Now! Un degno finale

by Luke
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War of the Planet of the Apes

Ad una settimana dall’uscita in sala vi presentiamo il nostro parere su War of the Planet of the Apes, terzo film della saga del Pianeta delle Scimmie.

Inizio. Alba. Guerra.

Un intenso sguardo tra amici. Poi lui, l’uomo, se ne andava, nell’ombra. Perché finito era il suo tempo, mentre alta era l’alba per l’altro. La scimmia.

Cesare osserva il suo popolo, che crede in lui. La loro sopravvivenza dipende da ciò che verrà: Koba, la scimmia traditrice, ha permesso che il suo odio per gli uomini portasse ad una vera dichiarazione di guerra tra due razze. Il mondo è ormai mutato, e non è più possibile tornare indietro. Una, e una soltanto, dovrà essere la razza dominante sulla Terra.

Così terminava il secondo capitolo di questa trilogia del reboot/prequel (la cui natura in realtà non credo sia stata chiara nemmeno alla produzione) della saga del Pianeta delle Scimmie.

War of the Planet of the Apes

Il terzo e ultimo atto portava il peso di una forte eredità, un secondo capitolo che è, a detta di chi scrive, uno dei migliori film degli ultimi anni, non solo nel panorama del genere blockbuster. E come se la cava questo finale di fronte al proprio retaggio?

Vince.

War of the Planet of the Apes

Portando alle estreme conseguenze quelli che erano i toni degli ultimi attimi del film precedente, questo War of the Planet of the Apes ci porta proprio lì, in mezzo ad una guerra. Una guerra tra uomini e scimmie, combattuta ormai da tempo. E se da un lato abbiamo un Cesare, che combatte riluttante questa guerra solo per proteggere il suo popolo, dall’altra abbiamo dei nebulosi uomini, sempre meno definiti ai nostri occhi.

Perché è quello che vuole il regista: noi spettatori siamo umani, ma non siamo gli umani, siamo le scimmie di questa storia, dobbiamo esserlo, per noi stessi, per la nostra etica, e per il futuro nostro e del nostro mondo.

Quello che ci viene mostrato in questo film è un uomo sbagliato, fragile. Un uomo che nella sua fragilità e nella sua paura dell’ignoto, diventa irrazionale. Diventa lui la vera bestia della storia, perdendo la propria umanità.

War of the Planet of the Apes

Ed è in questo solco che si inserisce il folle Colonnello  McCullough, interpretato da un perfetto Woody Harrelson, che carica volutamente un personaggio che ha perso completamente la rotta, un colonnello Kurtz (e il parallelo con Marlon Brando è voluto), di questa guerra disperata e senza via di uscita, che gli stessi soldati, invasati e completamente allo sbando, ribattezzano Ape-Pocalypse Now.

Ma se l’uomo è ridotto ormai all’ombra di se stesso, cosa ne è delle scimmie?
Le scimmie sono qui un popolo agli albori, ingiustamente perseguitato per eventi che non ha volutamente messo in moto, che cerca un proprio posto nel mondo, una terra promessa.

In tutto questo Cesare è il loro patriarca, il loro Mosè o Abramo. Colui che ha come propria missione nella vita quella di guidarli alla salvezza

Ma Cesare è molto più complesso di quel che si possa credere. La sua intelligenza eguaglia se non supera quella degli umani. Perchè è una loro creazione, il loro canto del cigno prima che tutta la loro storia e cultura crollasse su loro stessi. Ma c’è qualcosa, o qualcuno,  il cui ricordo non riesce ad abbandonare la mente di Cesare. E lui non può far altro che combattere con sé stesso e la propria natura, in bilico tra uomo e scimmia.

Apes. together. strong.

Un film lento e complesso, le cui 2 ore e 20 di durata potrebbero pesare e annoiare uno spettatore in cerca di semplice intrattenimento (e non fraintendetemi, è forse proprio uno dei piccoli difetti della pellicola), ma che possono risultare ad altri incredibilmente entusiasmanti ed appassionanti, condite da una CGI maestosa, ad opera della Weta Digital, che offre livelli di cura ai dettagli inimmaginabili (ma già sappiamo che l’Accademy, come nel caso dei due precedenti, snobberà completamente la pellicola).

War of the Planet of the Apes

Della vitalità e perfetta tridimensionalità di un personaggio come Cesare, gran parte del merito lo dobbiamo ad Andy Serkis, qui in totale stato di grazia

War of the Planet of the Apes è un film di guerra, di prigionia, una Grande Fuga. E’ tutto questo e molto altro, e non disdegna nemmeno momenti di pura e semplice comicità per allentare la tensione
Merito va anche dato alle splendide musiche di Michael Giacchino.

War of the Planet of the Apes è questo e molto altro

Se ancora non lo avete fatto andate a vederlo, e se invece lo avete visto, concludiamo l’analisi del film nell’angolo spoiler.

Cliccando qui possibile spoiler
Semplicemente stupendo il confronto onirico tra Cesare e Koba, dovuto vista l’importanza di questo personaggio nel capitolo precedente (e se avete apprezzato Koba e il suo interprete, Toby Kebbell, vi consiglio di concedere un occasione ad una serie a cui ha partecipato, Black Mirror, qui il nostro parere). Ma non è un film esente da difetti, concentrati maggiormente nella seconda parte del film I due maggiori scivoloni compiuti dalla sceneggiatura sono due: l’eccessiva semplicità con cui le scimmie riescono a fuggire dalle gabbie del fortino (e le guardie che facevano la ronda? le luci che illuminavano a giorno il campo?), e la forzatura con cui, sul finale, l’intera forza militare degli umani viene spazzata via dalla valanga causata dalle esplosioni, lasciando le scimmie libere di completare il loro pellegrinaggio. Non senza un sacrificio. Perché si sapeva, ma non è stato meno doloroso. Infine il grande guerriero, Cesare, la guida della nuova razza dominante sulla Terra, chiude gli occhi, concedendosi un meritato riposo. Ma la telecamera si alza dall’inquadratura. Questa storia è ormai finita, non dobbiamo interessarci alla reazione che le scimmie avranno quando capiranno cosa sia successo. Il nostro sguardo va oltre. Va al cielo, ad un tramonto del vecchio mondo. All’alba di uno nuovo.

(P.S: se avete apprezzato Koba e il suo interprete, Toby Kebbell, vi consiglio di concedere un occasione ad una serie a cui ha partecipato, Black Mirror, qui il nostro parere)

Consigliato a: tutti coloro che hanno apprezzato i due film precedenti

Trailer:

 

Cosa dice la critica:

IMDb: 8,0/10
Rotten Tomatoes: 94%

Totale
9.3/10
9.3/10
  • Trama - 9/10
    9/10
  • Realizzazione - 10/10
    10/10
  • Impatto - 9/10
    9/10
User Review
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    Trama
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