I 15 cattivi più assurdi del cinema Horror

Il genere horror ci ha involontariamente abituato, negli anni, a un voluminoso dizionario di rivisitazioni, abuso di soggetti e cliché. La paura, emozione che riguarda pressapoco ogni individuo su questo pianeta, che pur si dirama in un’infinità di fobie, è paradossalmente ricercata in temi che, a contarli sulle dita, a fatica occupano due mani. E’ chiaro che, se un produttore dovesse scegliere tra un pomodoro e una bambola, su cui investire una grossa somma di denaro, probabilmente il pomodoro resterebbe tra le mani dell’indipendente. Ed effettivamente è andata così. Un pomodoro, avete letto bene. Ecco, in questo articolo elencheremo le quindici idee più stravaganti, scaturite da soggetti che di certo sono riusciti a distinguersi. Ebbene, a voi un buon viaggio fra i cattivi più assurdi del cinema horror.


15) Brivido


Villain: Camion
Titolo originale: Maximum Overdrive
Anno: 1986
Durata: 97′
Regia: Stephen King

Il 19 Giugno 1987 la Terra entra in contatto con la coda di una misteriosa cometa ed iniziano ad accadere fatti strani. Tutti gli elettrodomestici e i veicoli iniziano a prendere vita e a minacciare l’incolumità delle persone…

E’ la prima ed ultima prova del re del brivido Stephen King dietro la macchina da presa. Tratto da un racconto dello scrittore stesso, intitolato Camion e pubblicato nella raccolta A volte ritornano. Un film non memorabile ma indubbiamente divertente, con personaggi pesantemente stereotipati e musiche degli AC/DC. La peculiarità di questo film è l’assenza di un vero villain, in quanto i protagonisti devono difendersi da un’orda di tir impazziti che assediano una stazione di servizio.


14) Christine – La macchina infernale


Villain: Automobile
Titolo originale: Christine
Anno: 1983
Durata: 110′
Regia: John Carpenter

Un nerd a dir poco sfortunato trova un’automobile del 1958 che decide di acquistare. L’automobile lo porterà a riuscire meglio nella vita e ad avere successo con le ragazze, ma presto scoprirà la vera natura della “sua” Christine…

La Columbia Pictures non si lasciò sfuggire l’appena pubblicato romanzo Christine, acquistandone i diritti. Ancora una volta, siamo di fronte a uno scritto di Stephen King. La casa di produzione decise di assegnarlo nientemeno che a John Carpenter per una trasposizione cinematografica. A differenza di altre pellicole carpenteriane, fra cui l’immediatamente precedente La cosa, il film non è uno dei titoli di punta a livello qualitativo, vista la filmografia del regista. Nonostante ciò, è ben realizzato ed è diventato con il tempo un piccolo cult tra gli amanti dell’horror anni ’80. Il villain in questione è l’automobile Christine, che ha un’anima ed è in grado di ricostruirsi da sola, uccidendo chiunque si trovi al suo interno nelle più svariate maniere. Christine cambia totalmente la personalità, l’aspetto fisico e il modo di vestire del suo giovane padrone, facendolo letteralmente innamorare di sé e spingendolo a compiere atti criminali.


13) Death Bed: The Bed That Eats


Villain: Letto
Titolo originale: id.
Anno: 1977
Durata: 77′
Regia: George Barry

Un letto, posseduto da uno spirito malvagio, uccide chiunque si avvicini ad esso.

George Barry, alla sua prima e unica regia cinematografica, gira con pochi soldi, una villa abbandonata e qualche amico, questa bizzarra pellicola. Il film è impostato come un normale slasher ma, come si può facilmente intuire da titolo, trama e locandina, è una bomba trash. I vari omicidi risultano involontariamente comici grazie al livello di recitazione al limite dell’imbarazzo e a scelte registiche totalmente senza senso. Se ciò non bastasse, c’è anche una sottotrama che coinvolge un quadro maledetto, appeso di fianco al letto, e il suo autore il cui spirito maligno è imprigionato all’interno di esso.


12) Deddo sushi


Villain: Sushi OGM
Titolo originale: id.
Anno: 2012
Durata: 92′
Regia: Noboru Iguchi

Keiko è una timida cameriera in un ristorante giapponese specializzato in sushi. Sottoposta fin da piccola a massacranti allenamenti per imparare a preparare il sushi perfetto, è però poco considerata dal padre.
La sua occasione di riscatto arriva quando i dirigenti di una grande azienda giungono al ristorante per assaggiare l’ultimo sushi della casa. Un ex-dipendente in cerca di vendetta crea un esercito si sushi assassini zombi, costringendo Keiko a utilizzare le proprie abilità culinario-marziali in una feroce lotta per la sopravvivenza.

I giapponesi ne sanno una più del diavolo. Noboru Iguchi (regista di RoboGeisha) partorisce uno dei film più folli mai visti. Lo fa con la consueta variopinta fantasia nipponica. Il film non conosce limiti né vuole averne, le cose più disgustose vengono mostrate con disarmante naturalezza in una commedia horror che parte in quarta sul fronte del delirio. Sushi assassini, tofani omicidi, calamari dotati di lame che uccidono nei modi più improbabili. Ma siamo appena all’inizio: i sushi sgozzano, tagliano lingue, decapitano, fanno esplodere teste e diffondono una specie di contagio che trasforma gli altri cibi in altrettanti assassini e gli esseri umani in zombi-sushi.
Sarebbe impossibile un riassunto anche approssimativo di tutto il ben di Dio qui presente, perciò fidatevi: se avete un minimo di stomaco e di curiosità dovete vedere questo film.


11) Denti


Villain: Vagina dentata
Titolo originale: Teeth
Anno: 2007
Durata: 94′
Regia: Mitchell Lichtenstein

Dawn è una ragazza molto religiosa, al punto da fare voto di castità fino al matrimonio. Le certezze della ragazza inizieranno a vacillare quando si accorgerà di avere una vagina dentata.

Probabilmente una delle pellicole più famose qui trattate. Denti è un film relativamente recente diretto da Mitchell Lichtenstein. La celebrità è dovuta non tanto per la presenza di attori famosi o per l’effettiva qualità, quanto per il tema trattato. Un incubo mitologico che si è protratto in molte culture nel corso dei secoli. La peculiarità di questa vagina dentata è quella di mordere fino a mutilare, nel momento in cui la protagonista ha un rapporto sessuale non consenziente o quando ne viene introdotto qualcosa di particolarmente molesto (il ginecologo ne sa qualcosa). Complessivamente, comunque, il film ha una sceneggiatura interessante e una regia più che accettabile, oltre che a una discreta recitazione.

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10) Exte: Hair Extensions


Villain: Extensions
Titolo originale: Ekusute
Anno: 2007
Durata: 108′
Regia: Sion Sono

Extensions per capelli comandate da una forza misteriosa, una volta entrate in contatto con la loro vittima, la uccidono nei modi più assurdi. Due amiche parrucchiere e la nipote di una di loro cercheranno di porre fine alla minaccia.

In questa singolare pellicola il villain è il misterioso cadavere di una donna che produce capelli a dismisura, considerabili in un certo senso anch’essi una minaccia per i personaggi del film. Exte: Hair Extensions è considerabile senza dubbio un esperimento riuscito. Il film funziona sia nella sua parte grottesca che, soprattutto, nella sua parte orrorifica, in cui generalmente il cinema giapponese eccelle. L’idea dei capelli assassini ricorda abbastanza da vicino il secondo episodio di Body Bags – Corpi Estranei, Hair (diretto da John Carpenter). Gli intenti di questa pellicola sono comunque leggermente diversi, anche se pure in essa non mancano toni ironici.


9) Evil Bong


Villain: Bong
Titolo originale: id.
Anno: 2006
Durata: 86′
Regia: Charles Band

Alistar, studente al college, va a vivere assieme ad un gruppo di amici trascorrendo giornate di divertimento, conoscendo ragazze ma non partecipando alle intense fumate degli altri. Un giorno un di loro acquista uno strano oggetto, un bong di pregevole fattura e dalla grande efficienza. Di notte, l’oggetto prende vita costringendo i presenti ad utilizzarlo, per poi trasportarli in un universo parallelo e qui ucciderli.

Un’occhiata alla filmografia di Charles Band, costellata di titoli con mostri bizzarri e basati su oggetti generalmente innocui o impensabili, aiuta a comprendere meglio lo spirito di Evil Bong. Il lato comico è molto marcato e non mancano spunti di satira sui giovani americani. Quello horror, pur sempre nella sua follia, ha elementi interessanti come il mondo trasgressivo e assurdo dell’universo parallelo di Eebee. Chi sarebbe Eebee? Ovviamente il bong. Particolarmente geniale è il modo in cui Band anima il suo oggetto. Avendo pochi soldi a disposizione, lo fa parlare mentalmente, cambiando di tanto in tanto il suo aspetto e limitandosi a qualche effetto luminoso rudimentale.


8) The Gingerdead Man


Villain: Omino di pan di zenzero
Titolo originale: id.
Anno: 2005
Durata: 70′
Regia: Charles Band

In seguito a un cortocircuito, l’anima di un criminale condannato sulla sedia elettrica viene trasferita in un omino di pan di zenzero. Inizierà presto a seminare il panico in una pasticceria.

Anche qui il re del b-movie Charles Band si cimenta in una produzione horror con villain di piccole dimensioni. L’incipit ricorda quello de La bambola assassina di Tom Holland, in cui Charles Lee Ray, tramite riti di magia nera, riusciva a trasferire la propria anima all’interno del bambolotto Chucky. Detto questo, il film è un poverissimo low-budget con una location e quattro attori, quattro pessimi attori, naturalmente. Grazie anche a una brevissima durata, riesce comunque a non essere noioso e il villain è indubbiamente curioso e originale.


7) Killer Condom


Villain: Preservativo
Titolo originale: Kondom des Grauens
Anno: 1996
Durata: 107′
Regia: Martin Walz

In una New York che parla tedesco (il film è stato girato in Germania e Svizzera), il detective omosessuale superdotato di origine siciliana, Luigi Mackeroni, deve indagare su alcuni decessi avvenuti in un albergo. I suoi colleghi e i superiori gli rideranno in faccia, quando dirà loro che la causa di tutto ciò sono dei preservativi dentati.

Commedia horror tedesca super-trash, diretta dallo svizzero Martin Walz. Dopo la vagina dentata di Denti e un altro titolo che presto scopriremo, per chiudere il quadro mancava solo il preservativo dentato/assassino. In tutti e tre i casi, i toni horror sono decisamente smorzati da una forte componente comica e non potrebbe essere altrimenti. Il livello trash del film non è solo legato alla presenza dei preservativi killer, con un protagonista omosessuale superdotato, un ex poliziotto travestito e tanto altro. Ci sono varie gag che funzionano bene e gli effetti speciali artigianali sono realizzati ottimamente.
Complessivamente, Killer Condom soddisfa le aspettative che un titolo del genere potrebbe creare.


6) Monsturd


Villain: Ammasso di feci
Titolo originale: id.
Anno: 2003
Durata: 80′
Regia: Rick Popko, Dan West

Un serial killer in fuga viene ucciso dalla polizia nelle fogne e il suo spirito vitale si trasferisce in un ammasso di feci, che inizia a uccidere la gente.

Il film è stato girato tra amici, con pochissimi mezzi, nel giro di un paio di anni e con due lire. Tecnicamente siamo a livelli bassissimi, ma bisogna dire che la pellicola di Popko e West si difende bene dal punto di vista dell’intrattenimento. Nella sua idiozia, Monsturd strappa qualche risata e tranne in un paio di scene riempitive, non annoia troppo lo spettatore.

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5) One-Eyed Monster


Villain: Pene
Titolo originale: id.
Anno: 2008
Durata: 84′
Regia: Adam Fields

Classico slasher ambientato nella solita casetta sperduta in mezzo ai boschi, in cui i personaggi vengono fatti fuori ad uno ad uno, ma con una particolarità. I personaggi sono, infatti, membri del cast di un film pornografico. L’assassino altro non è che il pene di Ron Jeremy, posseduto da un essere alieno, che uccide le proprie vittime in svariati modi.

Certi film sono talmente belli che è difficile dimenticarli. Altri, al contrario, sono difficili da dimenticare perché troppo brutti. Poi ci sono film come questo, né troppo belli né troppo brutti, ma che non sono facili da scordare per altri motivi. Una cosa è certa: One-Eyed Monster non annoia, un po’ per la trama e un po’ per l’atmosfera trash che si respira.


4) Sint


Villain: San Nicolò
Titolo originale: id.
Anno: 2010
Durata: 85′
Regia: Dick Maas

E’ il 5 dicembre in Olanda, c’è la luna piena e, secondo la leggenda, San Nicolò in questa notte rapisce e uccide i bambini. Un ragazzo e un investigatore uniscono le forze per contrastare l’avanzata dell’armata di demoni capitanati dal Santo.

Meglio non fare incazzare San Nicolò. Prendendo spunto da una leggenda popolare olandese, il regista Dick Maas, anche sceneggiatore del film, costruisce un ottimo horror, intriso di black humor e con una non indifferente quantità di scene splatter. Il film, nonostante un budget non altissimo, è tecnicamente ottimo, con una bella fotografia che esalta la bellezza dell’innevata Amsterdam. La regia, in particolar modo nelle scene più action, non ha nulla da invidiare ai blockbuster americani usciti nello stesso periodo.


3) Rabid Grannies


Villains: Nonne cannibali
Titolo originale: Les mémés cannibales
Anno: 1988
Durata: 89′
Regia: Emmanuel Kervyn

In una vasta proprietà, si sta svolgendo la festa di compleanno di due anziane, ricchissime signore, a cui sono invitati i due nipoti. Le due donne ricevono uno strano regalo da un nipote non presente alla festa, che le trasformerà in demoni assetati di sangue.

Commedia horror belga distribuita negli USA dalla Troma, alquanto particolare. Il regista Emmanuel Kervyn dimostra una discreta perizia tecnica e riesce a confezionare una pellicola senza infamia e senza lode, almeno dal punto di vista strettamente registico. Il film si regge totalmente sulla trasformazione delle due nonne (le nonne rabbiose, traducendo letteralmente dal titolo), prima innocenti e mansuete vecchiette, poi mostruosi demoni assetati di sangue. Aspettatevi un trash in stile Troma, insomma.


2) Pomodori Assassini


Villains: Pomodori
Titolo originale: Attack of the Killer Tomatoes!
Anno: 1978
Durata: 83′
Regia: John De Bello

La razza umana si trova improvvisamente sotto attacco da parte di pomodori che vogliono conquistare il mondo.

Viene da chiedersi come sia venuta in mente un’idea così assurda (e geniale) agli sceneggiatori di questo film semi-amatoriale. Data l’incapacità tecnica e il budget ridicolo, non c’è da stupirsi se dietro la distribuzione in patria ci sia la Troma, la più famosa casa di produzione e distribuzione americana di film indipendenti. Il film è sostanzialmente una parodia del genere, in quanto riprende tutti i cliché in chiave demenziale.
Se volete vedervi una commedia horror ultra-trash, allora Attack of the Killer Tomatoes! fa per voi. Altrimenti lasciate perdere o recuperate il sequel del 1988 che è decisamente migliore.


1) Rubber


Villain: Pneumatico
Titolo originale: id.
Anno: 2010
Durata: 82′
Regia: Quentin Dupieux

Deserto californiano. Uno sceriffo avvisa lo spettatore che sta per assistere a un film senza senso logico. Successivamente si rivolge a un gruppo di persone, che da quel momento in avanti seguirà le vicende del vero protagonista e antagonista del film: uno pneumatico, dotato di poteri paranormali e di uno sviluppato istinto assassino.

Costata 500.000 €, la terza pellicola del regista francese Quentin Dupieux è uno dei film più non-sense della storia del cinema. Nell’incipit lo sceriffo prende in giro film famosi (da Non aprite quella porta a E.T. di Spielberg) e avvisa lo spettatore che ciò che seguirà non avrà senso. Dopo questo siparietto, inizia il film vero e proprio. Senza alcuna spiegazione, vediamo un gruppo di persone in mezzo al deserto, intento a spiare le azioni compiute da uno dei villain più stupidi e assurdi di tutti i tempi: uno pneumatico. Grazie a dei poteri “psichici” riesce a far esplodere una bottiglia, il motore di un’auto, un uccello e una lepre. Robert (avete capito bene, è il nome dello pneumatico) diventa ossessionato da una donna e inizia ad uccidere tutti coloro che ostacolano il percorso per arrivare a lei.
Il cast comprende attori esordienti, che però si impegnano per risultare credibili nei loro ruoli, riuscendoci.


Un ringraziamento va a Francesco Aliberti, Francesco Poma e Gianluca Longobardi, senza il cui libro, Guida ai 150 villains più assurdi del cinema horror, non sarebbe stato possibile scoprire alcuni gioiellini qui trattati, né realizzare una selezione così variegata.

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Rosario: Emigrato dalla Calabria all'età di due anni, ha lasciato alle spalle la campagna trasferendosi in città. Dovendosi adattare alla nuova lingua, trova nel cinema un mezzo per condividere gusti e opinioni. Predilige fin da giovane il genere horror, trascorrendo interi pomeriggi a terrorizzare il fratello minore. Oggi studia psicologia.
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