Torna Better Call Saul, dove eravamo rimasti?

Tappa fondamentale dopo aver scalato la montagna di Breaking bad, essersi innamorati delle sue luci, delle sue trame e naturalmente dei suoi personaggi. Ben ritornati a Better Call Saul..
Uno su tutti l’avvocato degli avvocati, il damerino dei colletti bianchi (anche se lui poi sa anche variare), il solo ed unico James McGill (poi Saul Goodman), avvocato penalista dalle mille e oltre abilità.

Lo spinoff generato dal successo delle avventure di Walter White (Bryan Cranston) – professore di chimica e poi cuoco della mafia, e poi della sua mafia – è stato azzeccatissimo. Questo grazie ad una serie di scelte ben fatte: la prima quella di non attendere molto tempo dopo la fine della serie madre per andare in onda e poi il mantenimento in toto della produzione, dalla regia di Vince Gilligan e Peter Gould, alle stesse atmosfere, luci ed emozioni, e poi di parte del cast con un superlativo Mike (Jonathan Banks ) ed il crudele Tuco (Raymond Cruz). Allo stesso tempo azzeccati anche i personaggi di contorno con l’amata Kim (Rhea Seehorn) ed il fratello Chuck McGill (Michael McKean) sugli scudi e non solo!

Insomma la straordinaria interpretazione di Bob Odenkirk sarebbe stata nulla senza una produzione de élite intorno a lui. Non interessa neppure più confidare in un ritorno o cameo del Signor White.

“In poche puntate Better Call Saul ha conquistato tutti”.

Partito in sordina, con l’aiuto di alcuni flashback/flashforward perfettamente girati (dove si vede il post breaking bad) Jimmy cerca di realizzare la sua strada da avvocato, navigando in acque molto mosse visto che lo stesso fratello Chuck è del mestiere. E non solo, è l’avvocato di punta dell’intero New Mexico.

Ciononostante i metodi del nostro avvocato sgangherato funzionano e li fanno ottenere notorietà, già nella prima puntata accadono talmente tante cose in un crescendo di tensione e comicità da far girare la testa.

Insomma la crescita del personaggio sarà vibrante, per diversi motivi dovrà lottare contro lo studio associato del fratello e allo stesso tempo prendersi cura di lui (Chuck soffre di una paranoia contro i campi magnetici che lo costringe a vivere in casa al buio) che in cambio non lo apprezza minimamente. La vita parallela lo vedrà da una parte nei pasticci con la mafia messicana di Tuco e friends e poi alla pseudo relazione con Kim, avvocatessa sua unica amica.

La seconda stagione di Better Call Saul vede un ennesimo miglioramento sia della trama che della regia, che ormai navigano intorno al 9-10 di voto a singola puntata. Si comincia con il solito flashforward della sua vita futura, nella quale si trova in Nebraska e fa il commesso per una sorta di Mc Donalds, in incognito e ossessionatamente paranoico verso ogni avvenimento sospetto.

Cresce l’attesa per le vicende di Jimmy e Mike pronti alla Better Call Saul Season 3

In questa stagione Jimmy continua la sua scalata al potere attraverso metodi discutibili e grazie al sempre maggior sostegno di Mike, Pryce (Mark Proksch) e Kim che a loro modo lo accompagneranno durante l’intera stagione. Ci sarà il tempo anche per scoprire il passato di Mike ed alcune puntate dedicate quasi interamente al suo presente, poi sarà il tempo di vedere l’ascesa e la discesa nell’odiata HHM, prima delle ultime 2-3 favolose puntate che aprono al ritorno di un super-villain. Qualcuno ha già qualche idea? Sento odore di pollo..

 

Giusto un paio di numeri presi qua e la:

• Il primo episodio assoluto (febbraio 2015) è fatto registrare il più alto indice d’ascolto di AMC fino a quel momento.
• A mio parere i primi 5:50 della puntata 8 della stagione 2 (detto Fifi) è un capolavoro non da premio oscar ma da premio nobel. Vedere per credere.
• La terza stagione di Better Call Saul partirà il 10 aprile 2017 negli USA, e il giorno dopo arriverà su Netflix Italia.
• Ecco a voi il favoloso teaser della stagione 3:

CRITICA

Rotten Tomatoes: 97% (pubblico: 94%)
IMDb: 8,7/10