Revelations: le ultime parole di Bill Hicks

by Rosario
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Figlio degli anni ’60. Cresciuto a pane e western nel sud degli Stati Uniti, Bill Hicks verrà per sempre ricordato come la rock-star degli Stand-up comedy. Sebbene se ne sia andato a soli 32 anni, la sua poetica – passatemi il termine, del resto lui stesso si faceva chiamare “The dark poet” – ha avuto il tempo di trovare consenso. Lo trova prima di tutto al di fuori di un’America impantanata nella censura. E’ in trasferta, trentenne, e il Dominion Theatre di Londra fa da museo temporaneo alla sua ultima opera d’arte: Revelations.

Molti cristiani portano croci attorno al collo. Credete che quando Gesù tornerà vorrà vedere un’altra fottuta croce?

Quando nomini Bill Hicks, la gente può avere due reazioni distinte. La prima è di totale ammirazione. Il solo fatto che anche tu conosca quel nome getta le basi per una buona amicizia. Ci si inizia presto a scambiare le battute preferite, le live migliori, le curiosità. Chiunque abbia visto almeno uno spettacolo ha la propria “Hicks quote”. La mia è stata partorita in questo ultimo spettacolo. In apertura, Bill parla della prima guerra del Golfo:
“Durante la guerra, l’Intelligence pubblicava i propri rapporti. IRAQ, ARMI INCREDIBILI. ARMI INCREDIBILI. Come fate a saperlo? BEH… ABBIAMO CONTROLLATO LA RICEVUTA.

La seconda reazione a cui potreste assistere è: “Bill chi?”. Ebbene, se fate parte del primo gruppo avrete l’opportunità di iniziare un nuovo adepto, magari rispolverando qualche sketch degli anni ’80/’90. Se, invece, leggendo il titolo questa è stata la vostra reazione, lasciate che sia io ad assumermi la responsabilità, consigliandovi come prima dose Revelations.

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Revelations di che tipo?

Entriamo nel vivo della recensione. I temi affrontati dal comico in questo Special vanno dalla prima guerra del Golfo alla legalizzazione della marijuana. Dall’assassinio di Kennedy ai fondamentalisti cristiani. E’ quindi evidente, anche al di fuori della sua ultima live, che la comicità di Bill Hicks va spesso e volentieri a braccetto con una satira che prende di mira, prima di tutto, la politica e la religione. Un cittadino scomodo, che spara a zero sui media e il governo; che vede stracciarsi davanti agli occhi l’intero copione di una performance al David Letterman Show, censurato per gli scomodi contenuti. Un cittadino che non può far altro dal cercare ascolto altrove. Nel 1992 si presenta vestito completamente di nero, in una sorta di lutto intellettuale, al Dominion Theatre di Londra.

Poco dopo, la rivista Rolling Stone lo voterà come “Hot Stand-up Comic“.

PAGINA 2 – RECENSIONE CON SPOILER
PAGINA 3 – LIVE INTEGRALE SUB ITA

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