Piove cenere sul cor di una bambina,
che al pensier sereno pone il dissidio,
fragile musa in cima a una collina,
finita la merenda s’appresta al suicidio.
Interminati spazi lungo il tragitto
e una solitaria fermata all’autogrill,
immersi in un grigio sempre più fitto,
fin alle morti stagioni di Silent Hill.
Fuggon alla vista i lineamenti pallidi,
in un eterno incendio d’emozione,
nei bagni vi son dei mostri squallidi
e sul lavandino nemmeno il sapone.
Interrotto ogni legame con la realtà,
l’aria inizia presto a farsi un po’ tesa,
nemmeno arriva la chiamata di papà,
è caduta la linea e non ricorda la spesa.