Sing (2016): Zootropolis a X-Factor?

Vicino alla bancarotta, il koala Buster Moon tenta un ultimo colpo teatrale lanciando un concorso canoro a premi, a cui tenterà di partecipare tutta la città.

Ci sono film che si sa già dal trailer come andranno a finire, che non lasciano molto spazio ai dubbi e che in generale hanno una trama lineare e facilmente prevedibile. Il film in questione è uno di questi, ma nonostante non brilli di originalità o colpi di scena, riesce a intrattenere e a divertire lo spettatore.

Sing può tranquillamente essere collocato a cavallo tra 3 generi cinematografici, ovvero film d’animazione, commedia e musical; bisogna dire che funziona abbastanza bene in tutte e 3 le categorie, pur non arrivando al punto di essere catalogato come capolavoro.

Sicuramente è uno di quei film che andrebbe visto in lingua nativa (come ogni film d’animazione) per godersi appieno l’interpretazione dei doppiatori originali. Le canzoni variano da grandi classici di Elton John e Stevie Wonder ad artisti più recenti come Katy Perry e occasionalmente la pelle d’oca viene, a sentire le interpretazioni “animalesche” (in senso buono) presenti in questo film, spesso accompagnate da un impatto visivo ben studiato e da scene che giocano molto su colori e suoni (come già accadeva in Madagascar 3).

Quindi Sing è un film che merita di essere visto? Sicuramente sì, almeno una volta. Se però cercate il pathos e la narrazione serrata, qualche colpo di scena e in generale una pellicola meno “spensierata”, rivolgetevi altrove (ad esempio Zootropolis).